Il dg Pierpaolo Marino ha detto la sua ai microfoni di ReteSport sulle ultime vicende accadute in casa Roma, in particolare sull’addio di Sabatini. Queste le sue dichiarazioni: “Il periodo di Sabatini alla Roma si può considerare medio-lungo per un dirigente sportivo. Il mio tempo medio ad esempio è di cinque anni. Se andiamo a guardare i risultati sportivi quello di Walter è stato un lavoro negativo, mentre se gli è stato chiesto di fare trading non si possono non riconoscergli i meriti. Purtroppo a volte l’occhio dell’osservatore, così come quello dell’arbitro, commette errori. Massara lo scoprii io a Pavia, insieme ad Allegri. Ha le giuste qualità per fare il dirigente, conosce le lingue ed è un uomo di cultura. È davvero una brava persona. Alla Roma ho avuto la fortuna di lavorare con il miglior presidente di sempre, Dino Viola, dalla quale ho cercato di imparare tantissimo. Il grande colpo l’abbiamo fatto quando cedemmo Ancelotti, grazie alla quale rivoluzionammo la squadra e riuscimmo a comprare Voeller, Manfredonia e altri giocatori importanti, e lottammo per lo scudetto con il Napoli di Maradona e il Milan dei tulipani. Lo Stadio che si vuole costruire rappresenta un processo di crescita della società, ma sotto il punto di vista dei rapporti con la tifoseria è con la romanità si è fatto un passo indietro. Non c’è più lo stesso spirito di Sensi e Viola”.
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