Possesso palla e costruzione dal basso: il calcio ‘sistemico’ di Roberto De...

Possesso palla e costruzione dal basso: il calcio ‘sistemico’ di Roberto De Zerbi

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OCCHI SU Nella partita di domenica tra Roma e Sassuolo riflettori puntati su Roberto De Zerbi, allenatore neroverde che sta stupendo tutti, rivelandosi uno dei migliori allenatori giovani del campionato e portando il Sassuolo in seconda posizione.

CARRIERA GIOCATORE Ritiratosi nel 2013, Roberto De Zerbi cresce nelle giovanili del Milan, dove rimane fino al 1998. Da quell’anno il trequartista inizia a girare in prestito in Serie B e Lega Pro, campionati dove giocherà per la maggior parte della carriera. Nel 2006 si trasferisce al Napoli, ottenendo la promozione in Serie A. Debutterà nella massima competizione la stagione seguente, giocando però solo 3 partite. Tornerà in prestito in Serie B prima di chiudere la carriera al Cluj, in Romania.

CARRIERA ALLENATORE Nel 2012 consegue il patentino di Allenatore di base Uefa B, ottenendo il primo incarico l’anno seguente, sulla panchina del Darfo Boario in Serie D. Vista la retrocessione in Eccellenza, cambia squadra e viene messo sotto contratto dal Foggia in Lega Pro. Rimarrà in Puglia per due anni prima di allenare il Palermo in Serie A. Né con il Palermo e né con il Benevento, allenato da ottobre 2017 fino a fine stagione, non avrà molta fortuna: otterrà l’esonero con i rosanero e la retrocessione con i giallorossi. La svolta della carriera avviene nel 2018 quando firma un biennale con il Sassuolo. Da quel momento mostrerà un buon calcio e si toglierà qualche soddisfazione, sconfiggendo avversari di forza maggiore. Prima dell’arrivo di Fonseca, la Roma lo cercò con insistenza ma De Zerbi preferì proseguire la sua crescita in Emilia Romagna.

STILE DI GIOCO De Zerbi predilige il 4-2-3-1, basando il suo gioco sul possesso palla. Come da prassi moderna, pretende che l’azione parta dal basso, con la ricerca dell’ampiezza attraverso lo sviluppo dei terzini che, sin dall’inizio, si allargano sulla linea laterale. Questa situazione di gioco permette spesso ai neroverdi di avere angoli di passaggio migliori, permettendo alla difesa di trovare sempre la soluzione seppur pressata. Quando il Sassuolo perde il possesso, attua un pressing intelligente con un uomo subito alto sul portatore avversario ed i suoi compagni a chiudere gli spazi marcando il resto della squadra avversaria, situazione che quindi non permetterà alle squadre che affronta il Sassuolo, di impostare e fare possesso. Uno stile di gioco che ricorda il City di Guardiola, confermato anche dalle dichiarazioni di Sagna, ex City e Benevento, che nelle sue due esperienze ha riscontrato delle analogie negli allenamenti e nella preparazione della squadra dei due allenatori.

NUMERI Quella di domenica sarà la partita numero 127 in Serie A per De Zerbi, l’86esima da allenatore del Sassuolo. Il bilancio: 35 vittorie, 33 pareggi e 58 sconfitte.

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