Prandelli: “Potevo tornare alla Roma, resta nei miei sogni”

Prandelli: “Potevo tornare alla Roma, resta nei miei sogni”

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Cesare Prandelli, che fu allenatore della Roma nell’estate de 2004, prima di dimettersi per motivi personali legati alla grave malattia della moglie, ha rilasciato un’intervista al quotidiano ‘Il Romanista’. Questo uno stralcio delle dichiarazioni dell’ex commissario tecnico della Nazionale:

Non vorremmo riaprire un argomento su cui probabilmente non ama tornare: le sue dimissioni dalla Roma in seguito alla scoperta della gravissima diagnosi sulla salute di sua moglie. Totti nel suo libro, che ha presentato al Colosseo e lei era tra gli invitati, scrive testualmente che fu «la furibonda litigata con Antonio Cassano a Perugia a spingere Prandelli a lasciare la Roma» .
«Guarda, ho talmente tanto rispetto di Francesco e l’ho sempre stimato e ammirato che non voglio smentirlo. Dico solo che i miei collaboratori conoscono la verità».

Può aver contributo il fatto di non poter sopportare una situazione complessa in quello spogliatoio visto proprio la situazione che doveva affrontare personalmente?
«La società non mi fece mancare niente, era forte, ho un meraviglioso ricordo del presidente Sensi, di sua figlia Rosella, di Franco Baldini. Ma i miei collaboratori sanno che io attendevo solo il risultato di un esame. Contò solo quello».

Ricorderà le grandissime manifestazioni di affetto, molti nel giorno dell’addio speravano che si trattasse solo di un arrivederci. È stato mai vicino a tornare alla Roma realmente?
«Non ho mai dimenticato quelle emozioni e le dico che c’è stato un momento. Ma io avevo già dato la parola alla Federcalcio e non potevo tornare indietro. Ma Roma è Roma, resta il sogno di tutti».

 

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