Primavera: Frascatore, il terzino che sa segnare

Primavera: Frascatore, il terzino che sa segnare

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GAZZETTA DELLO SPORT – Ha un passato breve ma intenso da attaccante, un fisico da difensore centrale e un cross morbido da terzino sinistro il 19enne Paolo Frascatore, l’eroe della finale di andata di Coppa Italia Primavera contro la Fiorentina 1-1, quello per cui la Roma tra due settimane dovrà preoccuparsi più che altro di non perdere in casa per mettere in bacheca un trofeo che manca dal 1994. Al Franchi la sua serata non si stava mettendo particolarmente bene: nella sua zona c’era il temibile ghanese Acosty, uno che prima di approdare alla Fiorentina aveva già segnato in C1 (12 presenze con la Reggiana 2008-89), e a un certo punto si è presentato pure l’ex compagno di under 17 Carraro, toccando un lancio lungo quel poco che bastava per scavalcare il portiere in uscita e firmare l’1-0. Il suo appuntamento con la gloria Frascatore l’aveva avuto già a inizio ripresa: angolo di Viviani, Seculin esce male, la palla gli sfila davanti al piede e alla porta vuota. A 5’dalla fine, con i viola in vantaggio, altro angolo: stavolta Seculin -4 presenze in under 21, neanche una in prima squadra -ha la palla tra le mani, se la lascia scappare, si avventa per riprenderla ma non la trova più, anticipato dal riflesso del terzino salito in cerca di gloria: 1-1.

Con Materazzi Alla Roma era arrivato a 14 anni, nel 2006, dal Tor di Quinto, la scuola calcio dove è cresciuto Materazzi, due passi da Ponte Milvio, dove lo si può trovare quando non ha partite e allenamenti: arrivarono in cinque, tre tornarono indietro quasi subito, tra cui il figlio di Massimo Ciavarro ed Eleonora Giorgi. L’unico rimasto alla Roma, l’amico di sempre Simone Sini, lo scorso anno lo teneva in panchina: si sentiva un centrale ma giocava altrettanto bene come terzino sinistro. Quando Sini è andato al Lecce per Frascatore si sono aperte anche le porte della prima squadra: 18’nell’amichevole di Grosseto, senza seguito nonostante l’annus horribilis di Riise.

Scudetto Alla prima stagione in giallorosso vinse lo scudetto coi Giovanissimi di Stramaccioni, dopo aver rischiato di uscire negli ottavi: il Napoli vinceva 2-0 a Trigoria, fu lui a firmare la doppietta che portò la squadra alle Final Eight. Lo stavano provando all’ala in quel periodo: è tornato quasi subito a fare il terzino, ma il fiuto per i gol pesanti gli è rimasto.

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