Primavera: la Roma vuole alzare la Coppa Italia

Primavera: la Roma vuole alzare la Coppa Italia

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GAZZETTA DELLO SPORT – Ha sempre segnato tanto Mattia Montini, centravanti della Roma Primavera, in questo campionato -dovendo fare i conti con un’infiammazione al tendine -ha colpito 7 volte, in 12 partite. Non gli è bastato per convincere a fondo: viene considerato una sorta di Cigno Bianco, stilisticamente e tecnicamente perfetto, sempre al posto giusto nel momento giusto, ma senza quel briciolo di cattiveria che lo renderebbe un numero uno. Il gol del Cigno Nero -per rimanere nella metafora cinematografica -lo ha sfiorato all’Artemio Franchi, due settimane fa nella partita d’andata della finale di Coppa Italia con la Fiorentina (1-1): gran palla in verticale di capitan Florenzi, destro di prima intenzione, portiere immobile, palo pieno. Alle 20.30, all’Olimpico (diretta SportItalia), ci proverà di nuovo, sempre che l’infiammazione al tallone che gli ha fatto saltare lo 0-0 di sabato a Napoli non lo costringa a lasciare il posto a Leonardi.
Emozione All’andata dunque è finita 1-1, Carraro per la Fiorentina a metà ripresa, pareggio di Frascatore a 5’dalla fine, quel pallone finito sul palo, a due minuti dall’intervallo, poteva valere un tesoro. E magari anche un po’ del terreno perduto ultimamente: a Grosseto Ranieri gli fece fare 20’al posto di Simplicio, le sue apparizioni in prima squadra sono ferme a quell’11 agosto, Montella non lo ha mai chiamato, nonostante le sopravvenute cessioni di Baptista, Okaka e Adriano. Caprari con Montella c’è andato, Pettinari pure, ma al contrario del compagno (più giovane) è finito sempre in tribuna: dei ragazzi che scenderanno in campo stasera è l’unico ad aver già calcato il prato dell’Olimpico, giusto un anno fa, il 20 marzo del 2010, pochi minuti e più di qualche applauso al posto di Menez, Roma Udinese 4-2. «Stefano ha bisogno di giocare, anche per la prima squadra— spiega Alberto De Rossi — ma sappiamo quello che ci può dare: se sta bene è uno di quelli che ti garantisce quel qualcosa in più, che in una gara difficile ed equilibrata come questa può risultare decisivo. L’Olimpico? Sarà un’emozione, ma un’emozione positiva, era bello anche vuoto, oggi pomeriggio (ieri, ndr), quando siamo andati a vedere il campo» .
Amarcord Due anni fa, sempre in finale di Coppa Italia Primavera, lo stadio dei grandi fu decisivo: c’era sempre la Roma in finale, vinse 2-1 l’andata (a segno proprio Pettinari, dopo il vantaggio di El Shaarawi, poi un autogol) e perse 2-0 a Marassi, contro il Genoa. Quell’anno il portiere Pigliacelli stava con gli Allievi, che perdendo 2-1 con la Fiorentina mancarono la finale scudetto: segnarono Babacar e Caprari, in mezzo un rigore di Carraro, che batté a cucchiaio e rimproverò il portiere per essersi buttato prima. Se si andasse ai rigori, quello decisivo toccherebbe nuovamente a lui, chissà se ci proverebbe di nuovo.

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