Primo atto per la finale

Primo atto per la finale

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IL TEMPO (T. CARMELLINI) – Finalmente ci siamo! Stasera il derby di Coppa Italia si gioca: partita di andata ore 20.45 (una vita dopo l’ultimo disputato di sera) allo stadio Olimpico, con il ritorno previsto tra un mese abbondante. Un’eternità, nel mezzo della quale sia Roma che Lazio si giocheranno una fetta importantissima della stagione. La squadra di Spalletti alle prese con il Napoli già sabato prossimo, poi con il «terzo fronte»: quell’Europa League che inizia a far gola ai tifosi romanisti (almeno guardando le sedici squadre sbarcate agli ottavi di finale). La Lazio da par suo continuerà a fare la cosa per la quale è stata pensata a inizio stagione: strappare un pass per l’Europa del prossimo anno. Ma per riuscirci, nel mese di «sospensione» dalla stracittadina di ritorno in programma il 4 o il 5 aprile, avrà quattro gare (Bologna, Torino, Cagliari e Sassuolo) che non può sbagliare per riacciuffare la sorpresa Atalanta e tener dietro le due milanesi. Intanto però c’è da pensare a questa sera, con le due squadre che troveranno un Olimpico mezzo vuoto: pochi i biglietti venduti, inevitabilmente. Ha vinto mamma Rai, comunque l’unica che ci ha messo i soldi: ma se le partite le fai giocare alle 20.45 di mercoledì la conseguenza è questa. Forse anche un po’ il fatto che quest’anno di derby se ne giocheranno addirittura quattro tra coppa e campionato: cosa che non succedeva dal 1997/98: e li vinse, tra l’altro, tutti e quattro la Lazio.

Irrati arbitrerà il suo primo derby della Capitale che potrebbe vedere di nuovo, dopo una vita, nessun romano in campo. La Lazio non ne ha fra i titolari, De Rossi è in ballottaggio con Paredes vista la vicinanza con la sfida contro il Napoli: quella è la partita che la Roma non può sbagliare (il derby si gioca invece nei 180 minuti e per i giallorossi stasera sarà partita in «trasferta» con l’obbligo di segnare). Resta il fascino della stracittadina che in coppa non è mai stata banale: diciannovesimo appuntamento (fin qui ne ha vinti 10 la Roma e 6 la Lazio). Insomma la squadra biancoceleste ne ha vinti meno, mal’ultimo è di quelli che lasciano il segno: 26 maggio 2013 appuntamento con la storia della stracittadina, quello della «coppa alzata in faccia». Ferita ancora apertissima per i giallorossi che non vincono il trofeo nazionale del 2009 (ai tempi della prima era Spalletti) e che hanno come unica consolazione il fatto che i laziali da quel 26 maggio non hanno più vinto un derby: nemmeno in campionato. Scaramanzie a parte (sulla testa della Roma c’è ancora quel decimo trofeo che non vuole arrivare), la differenza la farà ancora una volta il campo. Lì i due tecnici alla vigilia si sono tenuti molto abbottonati, ma pare abbastanza chiaro che la Lazio proverà a giocare più chiusa, con la difesa a tre, proprio perché disputando la prima in casa dovrà stare attenta a non prender gol. Probabile quindi un’esclusione di Keita. Dall’altra parte la Roma sarà la solita squadra solida vista a Milano contro l’Inter, ma con qualche novità dovuta a un turnover legittimato dall’arrivo del Napoli. Detto del ballottaggio De Rossi-Paredes, altri dubbi sono legati alla difesa dove Rudiger potrebbe non esserci e lasciar spazio a Juan Jesus e Emerson (non ancora al cento per cento) che potrebbe partire in panchina con Mario Rui dentro dall’inizio. Possibile anche una staffetta Perotti-Salah in attacco. Insomma tutti coperti e abbottonati. C’è il derby e stasera nessuno ha voglia di regalar nulla e tanto meno di commettere errori.

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