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Pronto il piano B: Serie A in campo fino a giugno se saltano gli Europei

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REPUBBLICA.IT (F. BIANCHI) – Questa giornata si gioca, oggi e domani, con i sei recuperi, fra cui la partitissima Juve-Inter, poi è sempre più probabile, quasi certo ormai, uno stop del campionato di serie A per almeno due turni, sino al 3 aprile. Salterebbero anche le due amichevoli della Nazionale in Inghilterra e Germania di fine marzo. Dovrebbe essere il governo, con un decreto di urgenza (forse già in serata) a bloccare tutte le attività sportive, anche quelle a porte chiuse. Con lo stop sino al 3 aprile, in pratica vorrebbe dire chiudere qui la stagione: ci sarebbero da recuperare infatti due turni di campionato, 3 partite già rinviate (più il mistero Inter-Samp…), due semifinali di Coppa Italia più la finale. Non ci sono date disponibili se si finisce il 24 maggio, l’unica possibilità è che saltino gli Europei e il campionato possa chiudersi a giugno.
La Figc comunque martedì tiene un consiglio straordinario. Parma-Spal, l’anticipo delle 12:30, è iniziato alle 13:45. Le due squadre erano pronte a scendere in campo quando sono state richiamate negli spogliatoi. Il motivo? Era appena arrivata una nota in cui il Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, chiedeva alla Figc di sospendere la serie A con effetto immediato. Invito accolto dalla Federcalcio ma non dalla Lega serie A che ha attaccato il governo e ha rapporti pessimi con Spadafora (molti club, a cominciare dal Cagliari di Giulini, ritengono “populiste” le sue dichiarazioni). C’è stato uno scontro vivace, le società insistevano per giocare e l’hanno spuntata anche contro il sindacato calciatori. Almeno, si giocano queste sei gare nel deserto. Tutti in campo quindi, col timore fondato che sia l’ultima volta per quest’anno.

FIGC, MARTEDI CONSIGLIO FEDERALE STRAORDINARIO – Gravina ha convocato per martedì 10 marzo un consiglio federale straordinario “vista la richiesta del Ministro per lo Sport Vincenzo Spadafora, sentito il Presidente del Coni Giovanni Malagò e preso atto della volontà del Consiglio della Lega di Serie A, titolata ad organizzare il campionato, di seguire le prescrizioni inserite nel DPCM sull’emergenza Covid19 e quindi di volere disputare le gare in programma a porte chiuse”. La Lega di serie A si riunisce a Milano, in videoconferenza, giovedì. In base al contratto con Sky e Dazn, se il campionato venisse sospeso per ordine del governo non ci sarebbero inadempienti da parte della Lega di A, se invece decidesse la Lega di interrompere o sospendere il campionato “ci sarebbe il rischio di richieste di corrispettivi da parte degli operatori”. Insomma, i calciatori potrebbero fare causa ai club: per questo si è scesi in campo, le società si sono imposte con decisione, in attesa che la responsabilità di fermare tutto (momentaneamente, si spera) la prenda il governo. Si devono comunque valutare tutte le ipotesi, anche le estreme. Nel caso di giocatore positivo, ha spiegato ieri Gravina, sicuro lo stop per un certo periodo, almeno 15 giorni. Ma se la stagione non si dovesse concludere? La Figc studia una norma che momento non esiste, gli uffici legali di via Allegri sono già al lavoro. Una ipotesi: posizioni congelate dopo un numero di partite uguale per tutti, scudetto non assegnato ma bisognerebbe segnalare all’Uefa le squadre che vanno nelle Coppe europee. La questione comunque sarà affrontata più avanti. E che fare con la serie B che ha playoff e playout? Stesso problema in serie C.

IL PIANO B DELLA LEGA – Si cerca di correre ai ripari. La Lega di A ha preparato un piano B: i presidenti sono convinti (o sperano?) che gli Europei 2020 vengano cancellati, in questo caso il campionato potrebbe slittare sino a giugno, trovando così le date dei recuperi che oggi già scarseggiano (o mancano, vedi il caso grottesco di Inter-Samp). Attualmente la stagione è prevista sino al 24 maggio, proprio per lasciare spazio alle Nazionali: Infantino, il n.1 della Fifa, ha già detto che gli Euro 2020 sono ad alto rischio, ma Infantino è nemico di Ceferin, presidente Uefa, che continua, almeno ufficialmente, a professarsi ottimista. Certo, è davvero complicato tenere una manifestazione che prevede (dal 12 giugno al 12 luglio) 24 squadre in 12 stadi di tutta Europa, con migliaia di persone che si spostano da Roma, gara inaugurale, a Londra, finale, passando per Bilbao, Baku, San Pietroburgo, eccetera. Si potrebbe giocare a porte chiuse, con un danno economico (e di immagine) enorme, o fare slittare la manifestazione più avanti ma chissà quando visto che fra Fifa e Uefa, ormai, è una gara a chi si inventa più eventi. Un sistema che rischia di scoppiare. O è già scoppiato?

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