RANIERI: “Serve una reazione d’orgoglio: a Genova troppo deconcentrati. Senza Stadio, la...

RANIERI: “Serve una reazione d’orgoglio: a Genova troppo deconcentrati. Senza Stadio, la Roma non potrà raggiungere la Juve. Futuro? Tornato perchè amo la Roma, ma a giugno il mio lavoro finisce”

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CONFERENZA STAMPA – Queste le parole di mister Claudio Ranieri a due giorni da Roma-Juventus:

Come si batte la Juventus? 
È un bel quesito. Innanzitutto bisogna essere determinati e concentrati, sappiamo benissimo che abbiamo perso una buona chance a Genova. Importante far vedere la reazione di orgoglio che dobbiamo avere. Sono arrivato che era difficile entrare in Champions, però siamo lì e non dobbiamo lasciare nulla di intentato. Ci sono tre partite a disposizione, la cosa importante è non avere rammarichi. Diamo il massimo e poi tiriamo le somme.

Come mai tutti i tifosi italiani sembrano scontenti? 
Non lo so, forse perché le aspettative erano diverse. A un certo punto si vuole vincere tutti quanti ma alla fine vince solo uno, e complimenti alla Juventus.

Un suo giudizio su Dzeko: lo vede in flessione o nel pieno della sua carriera?
“Lo vedo un giocatore molto forte, molto determinato, si allena sempre bene. Ci sta un anno in cui non riesce a far gol, mentre in altre annate segnava di più. La sua voglia, la sua determinazione mi hanno sempre fatto scegliere lui perchè è importante per la Roma e anche se non sta segnando molto, fa giocate importanti per i compagni”

4 finaliste inglesi nelle coppe, la sua reazione?
“Mi ha sorpreso, perchè anni fa dicevo che loro non hanno mai un break invernale, facendo notare che non si arriva in fondo al campionato senza sosta per recuperare le energie. Un aspetto che andava a discapito della fase finale delle Coppe e della Nazionale. Gli allenatori hanno cambiato qualcosa, sicuramente c’è stato un pizzico di fortuna che il calcio ti regala per portarle tutte in finale”

Zaniolo spaesato in quel ruolo da esterno. Il suo giudizio? Kluivert titolare contro la Juve?
“E’ una mezzala a tutto campo, in questo momento è stato importante come trequartista e come esterno di destra, entrambi non sono suoi ruoli, ma ha una così importante prestanza fisica, strappi nel suo gioco, che gli permettono di ricoprire all’occorrenza questo ruolo di esterno. Chiaramente al suo primo anno in A, con tutti gli occhi addosso, è normale che non possa essere al 100%. Però l’ho visto voglioso, rinfrancato negli ultimi allenamenti”

Aveva detto che sarebbe andato a Fiumicino a  prendere Conte. Ora pensa di restare?
“Io sono venuto a Roma perchè la società mi ha chiamato e sono venuto da tifoso con tutto il mio entusiasmo. Finito questo, finisce il mio lavoro”

Il rientro di De Rossi può favorire un cambio di modulo, mettendo Zaniolo mezzala?
“Potrebbe, ho ancora due giorni per decidere la formazione, sceglierò l’undici migliore possibile”

Under si è visto poco nella sua gestione. Cosa le piace di Under e dove deve migliorare?
“Questo ragazzo vede la porta come pochi, gran tiro. L’infortunio gli ha fatto perdere determinate caratteristiche, vedo in allenamento che si sta avvicinando al suo massimo, per me deve migliorare nel rientrare in fase difensiva, soprattutto quando si gioca 4-2-3-1, so che non è un recuperatore di pallone, ma almeno rientrare nell’occupare una zona. Deve migliorare nella fase di non possesso”

In queste ultime settimane si è parlato tantissimo dell’allenatore dell’anno prossimo, Pallotta ha fatto un appello sullo stadio, si è perso di vista l’importanza del campionato in corso? La partita di Genova si può spiegare anche così?
“Difficile dirlo, le voci ci sono in tutte le squadre, fa parte del calcio mondiale, se ne parla sempre, è uno sport molto seguito per quanto se ne parla. Noi dovevamo essere più pratici, concentrati e non permettere di subire quel gol su calcio piazzato, perchè poi le chiacchiere stanno a zero, quando si va in campo bisogna essere determinati e concentrati. Ho detto che quel punto guadagnato alla fine con il rigore parato da Mirante, ci possa essere utile. Restare concentrati nel nostro, è giusto che ci sia un parlare di tutto, dell’allenatore, del campo, ma noi addetti ai lavori dobbiamo essere concentrati sulle partite”

Lei dunque esclude di rimanere alla Roma? Il no di Conte, come tifoso della Roma, si sente di promuovere la Roma? Ci sono le condizioni per un progetto vincente?
“Io firmando solo per tre mesi, avevo già deciso: sono venuto qui per un momento di bisogno della mia squadra del cuore. Finisce il campionato, finisce il mio lavoro. La Roma è un bene inestimabile, è logico che mi sento di promuovere la mia squadra del cuore”

Rispetto al modello Juve, quanto manca alla Roma? Non ci arriverà mai?
“Nelle top squadre la Juventus è un grossissimo punto di riferimento, credo che per la Roma sia vitale avere uno stadio di proprietà, dopo di che potrà iniziare la rincorsa alla Juventus, senza avrà grosse difficoltà”

Alla squadra è mancata spesso cattiveria quest’anno: dipende da ciò che trasmette l’allenatore o dipende anche dai dirigenti che ci sono intorno? Lei ebbe Montali nella sua prima esperienza qui…
“Le caratteristiche di una squadra sono marcate dalle qualità dei giocatori. Un allenatore può incidere, aumentando e tirando fuori il meglio. Il bello è quando si costruisce una squadra ad immagine e somiglianza dell’allenatore. Klopp sta facendo un lavoro stupendo perchè ha preso giocatori che sposano al 100% la sua filosofia. Ha fatto vedere continuità, anche alla fine, cosa che non riusciva a far vedere per tutta la stagione, questo mi fa piacere, lo fa fuori casa e in casa, c’è una grossa unione tra società, giocatori e allenatore e Klopp ha capito piano piano il campionato”

Pastore?
“L’ho visto bene, non ha accusato il colpo dell’esclusione, perchè ci sono giocatori molto sensibili, che pensano che l’allenatore non ha fiducia in loro. Si è allenato bene, ha la possibilità di essere scelto”

Santon e Karsdorp come stanno? Florenzi più alto è possibile?
“Karsdorp e Santon si sono allenati tutta la settimana, stanno bene, non hanno i 90 minuti, Florenzi è un jolly che può giocare più alto e più basso, con possibilità di utilizzo dunque in più ruoli”

 

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