RANIERI: “Tornato per la maglia, non per i soldi. Champions? Chiedo aiuto...

RANIERI: “Tornato per la maglia, non per i soldi. Champions? Chiedo aiuto ai tifosi. Dzeko-Schick insieme” (VIDEO)

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CONFERENZA STAMPA – E’ il giorno della presentazione alla stampa di Mister Claudio Ranieri, alla vigilia del match contro l’Empoli all’Olimpico. Queste le parole del neotecnico giallorosso:

Le sue emozioni?
“Sono sempre belle, continuo a fare questo lavoro perchè mi da emozione. Il ritorno a Roma è sempre qualcosa di speciale per noi tifosi romanisti. C’è emozione, ambizione, so che il momento è difficile ma sono pronto a lottare”

Quali indicazioni ha ricavato dai primi allenamenti?
“Di allenamento vero ne ho fatto uno soltanto. Eravamo 12 giocatori, tutti gli altri stanno recuperando dalle fatiche di Oporto. Oggi sarà il primo allenamento con un pochino di giocatori in più. Parlerò con ognuno di loro per vedere se hanno recuperato. La motivazione è la cosa più importante: capisco che stando qui voi siete in un momento negativo, io arrivo da fuori e penso che la Champions è vicina. Saranno importantissime le prossime due partite, così come sarà importante il pubblico: i ragazzi sono in difficoltà, ho bisogno di loro, da solo non ce la faccio a portarli in Champions. Con l’aiuto del pubblico, che soffia dietro, possiamo fare qualsiasi cosa, chiedo ai tifosi di aiutarci”

Come valori tecnici cosa l’ha colpita in positivo di questa squadra? Ritiene che con 55 gol subiti in 32 partite, la fase difensiva la reale problematica?
“Abbiamo fatto 49 gol in A, il gol lo troviamo, nella fase difensiva bisogna essere tutti quanti propensi a rientrare, sennò gli altri ti fanno gol. Non ho seguito tantissimo, però ho visto velocemente, che molti gol sono arrivati con la palla a noi, persa palla, transizione e abbiamo subito gol. Quando questo accade il giocatore che magari ha perso palla si sente colpevole e questo non va bene, l’importante è non perdere palla in fase d’uscita”

Nella sua seconda stagione romanista si dimese, perchè non ci credeva più. Per crederci cosa bisogna fare?
“Io mi aggrappo ai tifosi e ai ragazzi che devono saper reagire. Per reagire devono sentirsi apprezzati, io chiedo ai tifosi di starci vicino, abbiamo bisogno del loro lascia passare. Non ho frasi ad effetto pronti, noi vogliamo vedere la squadra arare il campo, gente che sprizza rabbia e determinazione, questo è quello che vogliamo noi tifosi, poi accettiamo l’errore, ma devono farmi vedere che muoiono sul campo”

Ci sono 3 situazioni particolari: Florenzi terzino? Zaniolo può giocare sull’esterno? Schick e Dzeko insieme?
“Florenzi è un giocatore universale, che può giocare dietro e avanti con le stesse caratteristiche, dipende dalla partita, dall’avversario, dalla situazione tattica. L’importante è che Alessandro si riprenda, essendo romano capisco cosa sta passando, ogni errore che ha fatto gli pesa di più. Petto in fuori, orgoglio, c’è sempre un’altra palla da giocare. Zaniolo giocando centrale è il suo ruolo, deve andare in possesso di palla, dipende però se centralmente io ho 2-3 Zaniolo, devo vedere chi tra questi può giocare aperto. Magari sacrifico un’80% spostandolo a lato, rispetto ad altri. Questi dubbi li scioglierò parlando con loro, capendo chi mi può dare di più giocando largo e chi in mezzo per avere tutti al 100% del rendimento. Dzeko e Schick devono giocare insieme. Ho visto Patrik entrare con una rabbia importante a Oporto, ha una qualità incredibile, velocissimo, tecnico, sono convinto che se lui si sblocca ed è vicino, i tifosi si innamoreranno di questo ragazzo”

Javier Pastore, riuscirà a rigenerarlo?
“Non l’ho visto giocare quest’anno, conosco il Flaco da quando giocava in Italia e al Psg. Ha una classe sublime, ma adesso io ho bisogno di gente che mi dimostri che vuol fare la differenza. Io non guardo nomi, età, ingaggi, devo vedere chi corre, chi lotta, chi si aiuta. Dobbiamo essere una squadra, con ciascuno che cerca di aiutare il prossimo, chi lo fa ha più probabilità di giocare, chi si impegna giocherà. Devono dare tutti di più, perchè se siamo in questa situazione non hanno dato quello che hanno dentro. Le ragioni non mi interessa, paga l’allenatore, ha pagato Eusebio ora bisogna ripartire. Io li aiuterò ma ora sta a loro farci vedere cosa hanno dentro”

Ha firmato per 12 partite. Dove si vede lei dal 1 luglio?
“Io mi vedo adesso qui con voi e domani sera in panchina. Non vado oltre, non sono abituato a fare altri discorsi. Un’altra società non l’avrei mai presa, se la Roma chiama rispondo si”

Sono cambiate molte cose da Oporto. Staff, dirigenti. Questi cambiamenti hanno avuto un impatto sulla testa della squadra?
“Io non conosco il prima e adesso il nuovo. Non mi interessa, non sono bambini di 4 anni, sono uomini e devono dare il meglio, con me con un altro, scuse non ci sono più. Il calcio lo conoscono, se sono stati acquistati dalla Roma e hanno certi ingaggi, vuol dire che lo meritano. Io voglio una squadra allegra, sorridente, che lotta, chi ha i problemi li tenga a casa”

Quando ha visto sul display che l’ha chiamata Francesco Totti quale battuta ha fatto? Ha sentito Di Francesco? Non ha trattato il prezzo del suo ingaggio?
“Mi ha chiesto dove fossi, ho risposto che ero a Londra, poi abbiamo continuato a parlare (ride). Eusebio non l’ho sentito, capisco l’amarezza per chi viene esonerato, ho fatto un tifo straordinario per lui, è un grande allenatore e professionista, ha commesso errori? Li facciamo tutti. Ho perso più quando sono andato via rispetto ad adesso, non ho trattato nulla: sono tornato per la maglia”

Lei è un esperto della riparazione di squadre difettose?
Più difficile il suo compito ora o 9 anni fa?
“Quella di anni fa era una squadra importante, con qualche calciatore sul viale del tramonto, li ho motivati il primo anno, non ci sono riuscito il secondo e sono andato via. Questi non lo so: devo capire che squadra sia, non lo so, ci vuole l’aiuto del pubblico ma soprattutto dei giocatori. Chiederò tantissimo ai calciatori, voglio il massimo da loro”

Non ha posto condizioni, ha detto sì a prescindere per tornare. Molti allenatori vanno via da qui con le ossa rotte. Perchè Roma a tutti i costi se poi è così rischiosa? Su cosa bisogna intervenire di più sulla squadra?
“Io la scelgo perchè sono romanista, degli altri non lo so. Posso immaginare che Roma ti da delle emozioni che poi altri posti non ti danno. Qui si vive 25 ore al giorno di calcio, ne parlate in tutte le vostre sedi 25 ore al giorno. E’ logico che è una squadra che fa notizia. E’ una squadra che negli ultimi anni sta lottando per la Champions, una delle migliori in Italia, una nuova proprietà che cerca di fare del suo meglio, che sta investendo un sacco di soldi, a fine stagione deve far quadrare il bilancio sennò dopo non può essere iscritta. Questo è tutto. Sulla squadra, l’aspetto mentale è la prima cosa, non ho parlato di caratteristiche tecniche finora tranne che su qualche singolo. La testa è fondamentale: l’aspetto di voler fortemente un obiettivo, voglio gente ambiziosa, entrare in Champions non sarà facile ma non mi arrenderò mai. Non mi fermerò alle prime difficoltà, io non mollo mai, alla prima difficoltà cerco di capire perchè, voglio giocatori che non si arrendono”

Dzeko sta segnando molto meno negli ultimi due anni? Domani andrà in porta Olsen?
“E’ normale che il bomber possa avere un anno no. Quando io faccio le squadre, vado a vedere i giocatori che fanno gol e le rispettive medie gol. Anche Batistuta, Pruzzo hanno avuto il loro momento no. Può darsi sia un momento no, ci sono ancora 12 partite spero segni tanto. Sul portiere non ho ancora deciso”

Ha fatto appello ai tifosi, l’apertura dei cancelli qui a Trigoria potrebbe essere d’aiuto? Ha portato la famosa campanella dall’Inghilterra?
“Qui ci vuole la campana di San Pietro, no la campanella. Sui tifosi non lo so in questo momento, dobbiamo trovare serenità, rabbia determinazione”-

 

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