Regista, mezzala, terzo centrale: Veretout il trasformista, da ‘pirata a costruttore’

Regista, mezzala, terzo centrale: Veretout il trasformista, da ‘pirata a costruttore’

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FOCUS CGR – Nel nuovo crollo strutturale e a tratti avvilente della Roma a Milano, si staglia una figura capace di destreggiarsi e mantenere alto, quanto meno, il proprio livello di prestazione. Jordan Veretout è un soldato, al quale Fonseca non ha praticamente mai rinunciato. Giunto nella capitale per circa 17 milioni di euro, un problema alla caviglia ne ha frenato l’inserimento, tanto che il francese ha esordito all’Olimpico contro il Sassuolo nella terza giornata di campionato, per non uscire praticamente più. 26 presenze su 28 gare in Serie A, 8 apparizioni su 8 match in Europa League, 2 in Coppa Italia. 3 gol all’attivo e 2680 minuti in campo, sul podio dei calciatori di movimento, maggiormente utilizzati dal tecnico lusitano.

EVOLUZIONE TATTICA – L’importanza dell’ex viola sul piano tattico si è compresa sin dalle prime battute in maglia giallorossa. Pronti via, nonostante in conferenza stampa avesse affermato di esser stato scelto come regista davanti alla difesa, Fonseca lo ha schierato nel ruolo di mezzala, decentrandolo sull’out di sinistra in fase di impostazione. Uno stantuffo pronto a ripiegare per permettere a Kolarov di attaccare la profondità con costanza e agevolare l’uscita del pallone dal basso. L’emergenza infortuni che ha attanagliato la Roma in autunno, ha spinto l’allenatore giallorosso a schierare Mancini davanti alla difesa, sguinzagliando Veretout in un ruolo leggermente più avanzato e in quella fase, la squadra giallorossa, ha trovato l’equilibrio migliore in campo, anche grazie all’apporto del francese in fase di riconquista del pallone. Veretout è l’unico centrocampista in rosa capace infatti da una parte di dare ritmo alle sue giocate, dall’altra di tentare la riconquista della sfera con maggior successo rispetto ai suoi compagni di reparto. Esemplificativa in questo senso la gara contro il Napoli all’Olimpico (che lo vorrebbe acquistare a giugno, dopo il tentativo sfumato la scorsa estate), impreziosita dal gol del momentaneo 2-0 su calcio di rigore: in quell’occasione Veretout sfoderò una prestazione super, capace di offuscare il dirimpettaio Allan, tra i migliori nel ruolo in A.

TRASFORMISTA – Dunque mediano, mezzala, cacciatore di palloni e oggi, soprattutto, costruttore di gioco. Nonostante un paio di errori gravi commessi contro Atalanta e Juventus, proprio nella fase di uscita dal basso, dopo la grave crisi di risultati maturata a gennaio, Fonseca ha deciso di modificare nuovamente la posizione in campo di Veretout, fidandosi evidentemente della sua straordinaria capacità d’adattamento. Diawara o Cristante perno centrale e il ‘soldato’ Jordan terzo centrale di sinistra al fianco del duo Smalling-Mancini (o Smalling-Ibanez) in fase di possesso. La costruzione del gioco dal basso, richiesta da Fonseca con maniacale attenzione, è di fatto sviluppata a tre, con i terzini altissimi oltre la linea mediana, Pellegrini primo riferimento insieme al centrocampista centrale e le ali più strette vicino a Dzeko. Questo esperimento, già tentato prima della sosta forzata per il coronavirus, ha prodotto un risultato: 88 passaggi riusciti da Veretout, migliore in A nella 27° giornata, in generale quasi il 90% di precisione nei passaggi, . La coperta però in alcuni momenti appare decisamente corta: se Veretout in quel ruolo agevola l’uscita del pallone, la Roma poi in fase di non possesso perde la reattività dell’unico uomo capace di andare a pressare con il giusto ritmo il portatore di palla avversario. Si potrebbe a questo punto scegliere la via della difesa a tre ‘vera’, con tre centrali difensivi e riportare Veretout nel cuore della contesa, dove potrebbe tornare a legare i reparti, come avvenuto nella prima parte di stagione. La lavagna tattica a Fonseca, il soldato Jordan è pronto ad obbedire…

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