“Responsabilità oggettiva? Sì”

“Responsabilità oggettiva? Sì”

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IL ROMANISTA – A.F.FERRARI – A luglio 2006 ha presieduto la Corte Federale nei giudizi che hanno riguardato le squadre coinvolte in “Calciopoli”.

Dal 2007 è il Presidente della Seconda Sezione della Corte di giustizia federale della Federcalcio, nuovo organismo di vertice della Giustizia sportiva nella Figc. A parlare a Il Romanista sull’ennesimo scandalo del calcio italiano è Piero Sandulli: «Ormai c’è uno scandalo all’anno…». Professore, che idea si è fatto dello scandalo del Calcioscommesse? L’idea da cittadino comune è che sostanzialmente non mi piace che uno dei giochi più belli del mondo sia stato ridotto a mercimonio quindi in fondo l’idea da tifoso è quella del soggetto deluso. Da giurista ti fai l’idea che non è tutto rose e fiori. Il malaffare c’è dappertutto: persone che forse guadagnano troppo e che non sanno amministrare bene questo tipo di fortuna finiscono poi per sostenere che tutto sia lecito. Anche se bisogna fare delle ripartizioni perché in mezzo ci sono anche persone disgraziate che magari giocavano nelle serie minori e che per la loro incapacità di gestire se stessi sono finiti per inguaiarsi la vita.

Questo scandalo ha evidenziato come la criminalità organizzata sia interessata al mondo del calcio. La criminalità organizzata nel calcio c’è sempre stata. Se uno va a vedere lo scandalo dell’80 o dell’86 o la foto di Maradona con un camorrista capisce che rapporti strani tra sportivi e soggetti non proprio affidabili ci sono sempre stati.

Molti presidenti dei club considerano la responsabilità oggettiva, come dire, ingiusta. La responsabilità oggettiva non riguarda solo il mondo sportivo ma anche il Codice Civile dove è prevista la colpa in vigilando, la colpa in eligendo. Ognuno di noi considera che ci sia una responsabilità nella scelta delle persone, nella scelta dei propri dipendenti, nella scelta dei propri atleti. Quindi è un patrimonio del diritto: se io mando un mio operaio a fare un lavoro e lui crea dei danni, chi ha appaltato il lavoro se la prende con l’imprenditore, non con l’operaio.

Quindi non solo nel mondo dello sport. La responsabilità oggettiva è legata al fatto che se tu sei tesserato con una società che è iscritta ad una federazione la quale a sua volta è iscritta al Coni praticamente la responsabilità oggettiva è l’elemento attraverso il quale c’è una responsabilizzazione collettiva per cui la società si deve preoccupare di cosa fanno i propri atleti, la federazione di ciò che fanno le società e così via.

In pratica è una catena. Sì, il rispetto etico delle regole passa anche attraverso la responsabilità oggettiva. Se tu vuoi stare nel mondo dello sport, devi rispettare le regole.

E la responsabilità presunta? Sulla responsabilità presunta l’ordinamento forse dovrebbe tornare. In pratica consiste nel fatto che se qualcuno, che non era tuo diretto dipendente, fa qualcosa da cui tu trai vantaggio comunque tu ne paghi. È una sorta di presunzione anche questa presente nel Codice Civile. Però di fatto qui bisognerebbe rivedere sia le regole sia la giurisprudenza. Per quanto riguarda la responsabilità oggettiva bisogna ricordare che la giurisprudenza si è molto alleggerita. Se uno parametra le sentenze del 2006 (Calciopoli, ndr) con quelle del 2011 si accorge che le pene nei confronti delle società sono state più lievi, mentre sono state più pesanti nei confronti dei singoli tesserati.

In molti considerano il carcere preventivo una misura eccessiva. La spettacolarizzazione di tutto ciò che è successo deve preoccupare. Anche la consegna dell’avviso di garanzia a Criscito nel ritiro della Nazionale si poteva fare in maniera più soft… Del resto purtroppo è un’abitudine cattiva che si è conservata nel tempo. Anche nell’80 quando arrestarono dei calciatori addirittura a bordo campo senza consentire loro di fare neanche una doccia. La carcerazione preventiva risponde alle tre regole che il Codice di Procedura Penale ci spiega cioè pericolo di darsi alla fuga, inquinamento della prova e pericolosità sociale. Nel caso di specie soltanto il pericolo dell’inquinamento della prova può esserci anche perchè non vedo una pericolosità sociale…

Conte si è stupito del fatto che nessuno lo ha ascoltato prima della perquisizione. Forse sarebbe stato opportuno, anche per chiarire certi aspetti. Non è facendo i blitz alle cinque del mattino che si risolvono i problemi della giustizia. È cercando di operare tutti seriamente secondo me.

Cosa rischiano le società e i coinvolti nello scandalo? Prima bisogna capire quale sarà il deferimento e quali saranno le accuse che la Procura federale muoverà.

Quali sono i tempi? Sono quelli che ci detterà ancora una volta la Uefa per iscrivere le squadra alle competizioni europee. Quindi entro fine luglio. L’altra volta ci impose il termine del 25 luglio. Probabilmente saremmo in quello stesso periodo.

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