Ripresa campionati: è palla avvelenata

Ripresa campionati: è palla avvelenata

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Il mondo del calcio, a livello mondiale, aspetta di poter ripartire dopo lo stop forzato dovuto all’emergenza coronavirus. La strada per rimettersi in moto però resta in salita e il rischio di un crac economico aumenta con il passare dei giorni. Ieri, poi, sono volati stracci tra la Lega di serie A e Giovanni Malagò. La Lega ha espresso «stupore per la leggerezza e l’ingerenza del Presidente del Coni nel descrivere, in un’intervista al Corriere dello Sport, i rapporti tra la stessa Lega e i licenziatari dei diritti televisivi». Il presidente del Coni aveva espresso perplessità su come il calcio sta gestendo la questione.

Come scrive il Messaggero, intanto martedì la Uefa terrà una videoconferenza le 55 Leghe europee per fare il punto. Per ora in Italia la data del 4 maggio è quella del ritorno agli allenamenti. Nel resto d’Europa, la Germania riaprire il prima possibile: anche la Bundesliga è terrorizzata dalla chiusura dei rubinetti dei diritti tv (ballano circa 300 milioni di euro), che metterebbe a rischio 32 club pro dei quali almeno 4 nella massima serie. La priorità in Europa è quella di di concludere i tornei domestici entro il 30 giugno, per non compromettere anche la prossima stagione. L’ultima idea della Premier League inglese: tutte le partite entro il 30 giugno, anche a costo di non disputare quelle inutili ai fini della classifica.

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