Sono ore frenetiche sull’asse FIGC-Lega Serie A e Governo, per decidere come e quando il campionato potrà riprendere. Sul quando, la data certa (13 o 20 giugno le ipotesi), sarà definita a seguito del vertice in programma il 28 maggio. In quella sede si discuterà anche del ‘come’, in relazione al nuovo protocollo inviato dalla FIGC al Ministro Spadafora nella giornata di ieri. Un documento di oltre 40 pagine che tratta nello specifico tutti gli aspetti relativi alla preparazione e allo svolgimento dei match, rigorosamente a porte chiuse, i relativi protocolli di sicurezza e ovviamente anche la questione quarantena. Come riporta La Repubblica, le procedure da adottare in caso un giocatore o un membro dello staff dovesse risultare positivo saranno decise in relazione all’evoluzione del contagio: in sostanza il calcio italiano chiede una sostanziale deroga al protocollo nazionale sulla quarantena di 14 giorni prevista per i soggetti entrati in contatto con persone che hanno contratto il Covid-19.
Il protocollo specifica che, se al momento della “nuova positività” il quadro sanitario generale in Italia sarà molto preoccupante, saranno adottate misure più drastiche (come ad esempio la quarantena per l’intero gruppo squadra, che il documento non cita). Se invece l’andamento dei contagi in Italia sarà sotto controllo, è facile immaginare l’adozione di un modello “alla tedesca” con la sola persona contagiata (che sia un calciatore o un membro dello staff) messa in quarantena e il gruppo verificato con frequenti tamponi.
