L’ AS Roma Match Program ha intervistato questa settimana Ruggero Rizzitelli, ex di Roma e Torino, per parlare della sfida di domenica. Queste le sue parole:
Che partita vedremo domenica sera?
“Una partita combattuta. La Roma deve vincere per forza mentre i granata non possono perdere. Sarà obbligatorio fare risultato anche non giocando bene”
Entrambe hanno giocato in Europa, il Torino però un giorno dopo..
“L’unica nota positiva. Il Torino ha avuto un giorno in meno per recuperare le energie fisiche, i giallorossi hanno disputato una buona gara a Monaco senza però fare risultato. Alcuni giocatori avevano paura di ripetere la figuraccia dell’andata, ed è proprio su questo che dovranno lavorare: recuperare l’autostima e credere nelle proprie potenzialità”
Come si recupera l’autostima?
“Con i risultati. Quando perdi fai più fatica a recuperare le energie fisiche e mentali”
Qual è il punto di forza e quello debole della Roma?
“Il gruppo è il punto fondamentale. Pecca invece d’esperienza, ma batoste come quella contro i bavaresi servono a crescere. Prima si pensava fossimo invincibili, anche Garcia ha ammesso di aver sbagliato tattica. Non siamo al livello dei tedeschi, ma neanche da 1-7″
Che realtà era il Bayern quando lei ha giocato per due anni con loro?
“Sono passati 15 anni. Quando arrivai mi spaventai, avevano un’organizzazione pazzesca, erano dei mostri. I migliori club italiani di oggi sono al loro livello di 15 anni fa; loro però hanno continuato a crescere”
Che pensa di Garcia?
“Lo conoscevo poco, poi quando è arrivato qui ho potuto apprezzarne le qualità. All’inizio gli davano non più di 3 giornate, poi abbiamo fatto un grande campionato e anche quest’anno ci stiamo ripetendo”
Lei parla ancora con il “noi”. Si sente coinvolto in prima persona nella realtà romanista?
“Io mi sento coinvolto da tifoso della Roma. Non l’ho smessa di seguire dopo i 6 anni in cui ci ho giocato. Quando andavo negli spogliatoi con un’altra maglia chiedevo ai magazzinieri “che fa la magica?” e mi prendevo gli insulti dei miei compagni. È stata un’esperienza indimenticabile”
Cosa ricorda della finale persa contro l’Inter?
“Quella Coppa Uefa la meritavamo noi. eravamo più forti. All’andata fummo sfortunati, al ritorno non riuscimmo a sbloccare il risultato se non nei minuti finali con il mio gol. Poi vincemmo la Coppa Italia, ma non era la stessa cosa”
Che tecnico è Ventura?
“Un vecchio marpione del calcio. Un allenatore all’antica che però ha saputo evolversi tatticamente”
Sono più deboli senza Cerci e Immobile?
“Hanno perso 40 gol. Per questo il mister ha dovuto cambiare modulo, perché non è più possibile fare difesa e contropiede, ma è costretto a tenere corta la squadra e fare gioco in mezzo al campo. La scorsa stagione erano più prevedibili”
Un pronostico: finisce under o over?
“Over. Sono due squadre che giocano a viso aperto”.
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