Roma 20/21, le pagelle di CGR: Veretout-Miki i TOP, Pellegrini-Spina-Mancini le certezze....

Roma 20/21, le pagelle di CGR: Veretout-Miki i TOP, Pellegrini-Spina-Mancini le certezze. Dzeko-Smalling le delusioni. Sorpresa Karsdorp

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CGR – La Roma ha chiuso la sua stagione con un settimo posto che certamente non ha entusiasmato nessuno, tanto meno la nuova proprietà che ha sfiorato il sogno di vincere un trofeo internazionale, spezzato nella notte da incubo di Manchester. Un’annata caratterizzata da una buonissima partenza, prolungatasi fino a fine febbraio quando gli uomini di Fonseca oscillavano tra il terzo e il quarto posto in campionato, poi condizionata dai tanti infortuni e dalla scelta, inconscia, di dedicarsi quasi esclusivamente alla campagna europea. Nonostante i risultati estremamente deludenti, ci sono stati calciatori in grado di stupire – su tutti Karsdorp, Mayoral e Villaraltri capaci di trascinare la Roma fino a quando non hanno accusato la fatica di un calendario estremamente condensato causa Covid  e diversi invece che, per vari motivi, hanno reso ben al di sotto delle aspettative.

Queste le pagelle e i brevi giudizi di Francesco Oddo Casano – vicedirettore di Corrieregiallorosso.com – su tutti i componenti della rosa, compreso Paulo Fonseca: 

Portieri:

Pau Lopez 5 – Sentimenti contrastanti sullo spagnolo, nella prima parte di stagione relegato in panchina, poi protagonista di buone prestazioni (su tutte Roma-Inter e Ajax-Roma), alternate però a giornate di buio totale. Portiere di modesto livello, pagato troppo per il suo reale valore, attualmente anche infortunato dopo il problema alla spalla accusato a Manchester

Mirante 4,5 – Si diceva fosse l’usato sicuro, in grado di poter dare maggiori certezze alla retroguardia giallorossa. Dopo un inizio confortante, il rendimento dell’estremo difensore partenopeo ha subito un crollo impensabile. Tanti errori soprattutto contro le big (Napoli e Atalanta su tutte), diversi infortuni e un mancato rinnovo ne hanno spento velleità e prestazioni, fino all’oblio

Fuzato 6 – Oggetto misterioso fino a un mese fa, poi l’occasione forse della vita per dimostrare di essere un portiere di buone prospettive. Nel derby la serata di gala per il brasiliano, e una serie di ottime prove che potrebbero valere la riconferma nella rosa.

Difensori:

Smalling 5 – Atteso, rincorso, osannato poi rimpianto per quasi tutta la stagione. Un’annata complicatissima per il centrale britannico, condizionata da una serie di infortuni a catena, insospettabili, visto l’ottimo rendimento della scorsa stagione. Quando è stato in campo, di rado, ha mostrato ad intermittenza le sue qualità. Va rigenerato

Ibanez 5,5 – Contro le medio-piccole gare da dominatore, contro le grandi prestazioni a volte da incubo. La media voto del brasiliano è tremendamente oscillata tra la sensazione di un potenziale top player e quella di risultare alla fine della corsa un incompiuto. Spetterà a Mourinho indicargli la corretta via

Kumbulla 5 – Nei primi 40 giorni un exploit positivo, con un paio di gol pesanti contro Young Boys e Milan, a confortare la bontà dell’operazione, per molti eccessivamente onerosa. Poi il covid lo ha frenato ridimensionandolo a rincalzo di lusso. Troppi alti e bassi, ma potenzialità fisiche importanti per un classe 2000.

Mancini 6,5 – Una parola per descriverlo: combattente. Nel mare magnum di errori commessi dai singoli in fase difensiva, l’ex atalantino è apparso forse l’unico in grado di dare stabilità ad un reparto spesso sperimentale e incapace di trovare i giusti equilibri. 42 presenze, 5 gol e 2 assist nel suo score stagionale. Le sue qualità temperamentali, la sua aggressività, sono preziose armi per la ricostruzione ‘Mourinhiana

Fazio 4,5 – Un finale di esperienza giallorossa molto triste per (l’ex) comandante, che dai margini della rosa è riapparso in occasioni sporadiche quando Fonseca non sapeva più dove attingere, per schierare una linea difensiva da Serie A.

Jesus ng – Esubero di lusso, lascerà la Roma dopo due anni e mezzo passati ad assistere alle partite giallorosse dalla tribuna

Bruno Peres 5,5 – Gli spunti offensivi, con qualche sporadica buona prestazione, non hanno mai ripagato la fiducia che insospettabilmente Fonseca gli ha concesso per larghi tratti della stagione e soprattutto celata i costanti errori in fase difensiva. Buona vita in Turchia

Karsdorp 7 – Campeggia in alto alle classifiche di rendimento della Serie A, tra i migliori terzini del campionato. Due anni fa un oggetto misterioso, un anno fa disperso in Olanda. Si è messo sotto, ha lavorato, ha reso dignitoso il suo reintegro, tramutandosi in un pezzo imprescindibile. 45 presenze, 6 assist e 1 gol. Si è riaccesa la locomativa olandese

Spinazzola 6,5 – Da luglio 2020 a marzo 2021 ha macinato km, asfaltando il binario di sinistra e qualsiasi avversario si trovasse di fronte. 8 assist e 2 gol, 39 le presenze per uno dei migliori esterni sinistri d’Italia. Poi i soliti problemi muscolari che da sempre ne frenano qualità e impeto fisico, sono tornati a funestarlo sul più bello come il peggiore degli incubi. Peccato

Santon 4,5 – Vale i discorsi su Fazio e Juan Jesus. Fine della corsa

Reynolds 5 – Arrivato con grande curiosità, non ha mostrato ancora qualità utili per poter giocare a certi livelli in Serie A

Calafiori 6 – Quando la sfortuna a livello fisico ha posato il suo sguardo altrove, il giovane terzino giallorosso ha avuto modo di mostrare le sue qualità offensive e il suo strapotere in fase difensiva. Da conservare e custodire come un gioiello

Centrocampisti:

Pellegrini 7 – Nonostante le dicerie e le leggende metropolitane, tutte le statistiche ufficiali della Lega di Serie A mostrano quanta qualità il numero 7 abbia dato alla stagione giallorossa. Ha trovato regolarità sotto porta, siglando 11 reti, ha fornito 9 assist e giocato 47 gare stagionali, a volte anche stringendo i denti. Ha ricevuto la fascia di capitano dopo il caso-Dzeko e da lì in poi ha manifestato una crescita anche in termini di atteggiamento e abnegazione alla causa. Centrocampista capace di giocare a tutto campo, di qualità superiore alla media. Evitare se è possibile le punizioni dal limite dell’area. Meriterebbe comunque maggior rispetto

Cristante 6 – Non un fine dicitore, ma un soldato sempre utile alla causa sì, a tal punto da snaturarsi e accettare di diventare un libero difensivo, da mezzala offensiva o centrocampista centrale fino a qualche mese fa. Insospettabilmente leader emotivo del gruppo, soprattutto nel corso dei match, ma anche tante difficoltà sul piano del ritmo, nelle sfide più importanti. Prezioso dodicesimo

Villar 6,5 –Gonzalo giocherà tante partite”. Così Fonseca ad inizio stagione. La promessa si è tramutata in realtà. Lo spagnolo da riserva in Europa League ha strappato un posto da titolare anche in campionato, mostrando a tratti qualità straordinarie in fase di palleggio e fraseggio. Un calo fisico inevitabile ne ha condizionato il rendimento nella parte finale della stagione. Deve crescere tanto in fase difensiva.

Veretout 7 – Assoluto motore propulsore della mediana giallorossa. Quando le gambe di Jordan hanno corso per tutti, la Roma ha mostrato di avere una marcia in più, forse due. Sotto porta letale sia dal dischetto sia su azione, mezzala di livello altissimo, tra i top del nostro campionato. 11 reti e 5 assist, poi un paio di lesioni muscolari sintomo di un logorio e di un eccessivo utilizzo ne hanno limitato l’apporto negli ultimi 2 mesi.

Diawara 4,5 – Non ha mai dato la sensazione di poter riprendere in mano le redini del centrocampo giallorosso. Il gol di Firenze – da tre punti – l’unico lampo in una stagione decisamente travagliata, condizionata da covid, infortuni e tanti, troppi errori in disimpegno che hanno regalato agli avversari occasioni da gol o facili reti.

Darboe 6 – Esploso nel finale, è il diamante grezzo di una nidiata giallorossa tutta da valorizzare.

Pastore ng – 6 mesi vissuti da infortunato, 2 da spettatore speranzoso di poter dare un contributo, qualche apparizione sporadica nel finale. Il peccato più grande? La sua qualità, supportata da un fisico integro, avrebbe forse trascinato la Roma di questi ultimi tre anni. Ma l’una senza l’altro vale solo sulla carta

Attaccanti:

Dzeko 5 – rispetto alle attese, rispetto a quanto guadagna e in proporzione a quanto avrebbe dovuto rendere, solo 7 gol in campionato e qualche lampo in Europa nelle fasi finali dell’avventura giallorossa, sono bottino magrissimo. Alla Roma è mancato il vero Dzeko, apparso demotivato e spento per larghi tratti del girone di ritorno, soprattutto dopo l’addio alla fascia da capitano

Perez 4,5 – Doveva essere l’annata del salto di qualità, complice anche l’infortunio a Zaniolo, si è tramutata nella stagione del ‘vorrei ma non posso‘. Leggerino quasi tutte le volte che è stato chiamato in causa, incapace di sfruttare le occasioni che gli sono state offerte nel girone d’Europa League per scalare le gerarchie.

Mkhitaryan 7,5 – Faro assoluto della stagione giallorossa. 15 gol stagionali e 13 assist, giocate decisive e la sensazione che solo la Roma con la miglior versione dell’armeno, abbia avuto speranze di vittoria o di raggiungere comunque risultati migliori. Sarebbe delittuoso perderlo per un milione di euro

El Shaarawy 5 – Di ritorno dalla vacanza dorata in Cina, il Faraone ha faticato a rimettersi in carreggiata. Il gol splendido con lo Shakhtar poteva essere il trampolino di lancio per puntare agli Europei, poi il buio totale fino alla serata del Picco dove il suo lampo ha permesso ai giallorossi di centrare l’obiettivo minimo della Conference League

Pedro 5 – Nel primo mese e mezzo di stagione è uno dei trascinatori giallorossi, poi un oblio prolungato fino alla primavera inoltrata. Bottino esiguo in termini di gol (6) e assist (7) ne dipingono una stagione con troppi alti e bassi. La sua esperienza internazionale sarà comunque un valore utile alla ricostruzione

Mayoral 6,5 – Giunto nella capitale nell’indifferenza generale, lo spagnolo ha sfruttato le prime settimane per studiare il territorio e poi è riuscito a calarsi subito nella realtà del nostro calcio. 17 reti stagionali, 1 ogni 126 minuti giocati, numeri confortanti per il ‘bomberito’ madridista che rimarrà un’altra stagione con assoluto merito in giallorosso.

Fonseca 5 – Come lo scorso anno, ottima partenza, un autunno-inverno in crescendo con l’illusione di raggiungere la qualificazione alla Champions, poi un crollo fisico e tecnico-tattico che ha compromesso tutto. L’eccessivo equilibrio del tecnico si è tramutato in un appiattimento emotivo che ha inciso fortemente sulle motivazioni di un gruppo. Bravo nel rilanciare alcuni calciatori come Karsdorp, molto meno nella gestione delle grandi partite soprattutto sul piano strategico.

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