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Roma, 5^ in A per costo della rosa. Lazio e Atalanta le più virtuose, Napoli e Milan fallimentari

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FOCUS CGR – Premessa doverosa: il calcio non è mai riconducibile solo ai dati statistici e ai valori economici complessivi messi in campo da ciascuna squadra. Le variabili, gli episodi, la gestione tecnica, le dinamiche interne allo spogliatoio, la bravura di un tecnico, gli infortuni e la capacità gestionale della società sono elementi che nel corso della stagione fanno la differenza. Certamente però, soprattutto nell’ultimo decennio, il peso economico in termini di fatturati e le conseguenti spese sul mercato, con prezzi lievitati del 150% nell’ultimo quinquennio, hanno decisamente determinato una spaccatura tra club ricchi e vincenti (pochi) e tutto il resto del mondo calcistico. Esistono tuttavia delle eccezioni: società virtuose, capaci di mantenere una certa stabilità tecnica, di dare continuità alla propria progettualità e di fare scelte lungimiranti sul mercato. 

In serie A, il club che in queste ultime stagioni ha declinato quasi alla perfezione tale concetto è l’Atalanta del patron Percassi: bilancio florido, ristrutturazione dello stadio, investimento sul settore giovanile e sulle strutture, un allenatore capace di valorizzare il parco giocatori, cessioni eccellenti ma anche colpi sul mercato capaci di rigenerare la squadra. Insomma una macchina perfetta, che tra poche ore disputerà il primo ottavo di finale di Champions della propria storia. Sabato sera alla Gewiss Arena si è notata, nell’arco dei 90 minuti, una superiorità quasi schiacciante della Dea sulla Roma. Frutto certamente della difficile contingenza tecnica dei giallorossi, ma anche del virtuoso lavoro condotto da Gasperini e co. in questi anni. La formazione titolare nerazzura, capitanata dal Papu Gomez, è costata – solo di cartellini extra bonus – al presidente Percassi circa 69 milioni di euro, con una sola eccezione: Duvan Zapata, riscattato recentemente dalla Samp per una cifra complessiva pari a 26 milioni di euro (bonus compresi). I colpi veri sono stati i vari Hateboer, Freuler, Gosens, Djimsiti, Toloi e Gollini pagati tra 1 e 3 milioni di euro ciascuno. Complessivamente la rosa dell’Atalanta è costata 105 milioni di euro (dati aggiornati alla penultima finestra di calciomercato, quella della scorsa estate). La Dea in Serie A è l’ottava per costo della rosa, ma sul campo rischia di centrare la seconda storica qualificazione consecutiva alla Champions League.

Discorso totalmente inverso per la Roma: nonostante la gestione Pallotta sia giunta oramai al capolinea, con l’imminente passaggio di mano all’imprenditore texano Dan Friedkin e nonostante in questa stagione la formazione giallorossa non disputi la Champions e non abbia quindi beneficiato dei relativi ricavi, il club ha proseguito con la linea mantenuta in auge da sempre: “tenere alta la competitività e ripianare gli enormi costi con le eventuali plusvalenze da calciomercato“. Un modus operandi che ha portato buoni risultati sul campo sotto la gestione Sabatini, ma che con l’avvento di Monchi prima e Petrachi dopo, ha condotto al depauperamento tecnico della squadra, nonostante gli enormi costi d’acquisto e di gestione. La miglior formazione titolare della Roma di questa stagione è quella che ha vinto a Firenze per 4-1 contro la viola prima di Natale:

Pau Lopez, Florenzi, Smalling, Mancini, Kolarov; Veretout, Diawara; Zaniolo, Pellegrini, Perotti, Dzeko. 

Una sorta di top 11 costata complessivamente 125 milioni di euro, dunque sostanzialmente il doppio della top 11 atalantina. In assoluto il valore d’acquisto della rosa della Roma è pari a 247 milioni di euro (ai quali si potrebbero aggiungere i 30 milioni circa investiti per Perez, Villar e Ibanez, con diverse scadenze in termini di pagamento). Ad acuire il bilancio giallorosso quattro calciatori che attualmente, con avverse fortune, stanno giocando in prestito all’estero: Olsen (11 milioni), Schick (42 milioni), Nzonzi (30 milioni), Karsdorp (19 milioni). Un deficit di 112 milioni che aggiunti ai 277 della rosa attualmente a disposizione di Fonseca, determinano un costo d’acquisto pari a 389 milioni di euro, cifra che difficilmente sarà recuperata sul mercato grazie alle cessioni, a partire da giugno. Insomma un vero e proprio bagno di sangue.

Ai piani alti della classifica è possibile operare un’altra comparazione di simile portata: la Lazio dei record di Inzaghi sta realmente lottando per vincere il suo terzo scudetto, contro le corazzate Inter e Juventus. Incredibile il dislivello economico non solo in termini di fatturati ma anche relativamente al valore delle tre rose. La Juventus è in testa al nostro campionato con un costo complessivo di 592 milioni d’euro. L’Inter è a quota 276 milioni, la Lazio di Lotito 141 milioni. La formazione titolare tipo di Inzaghi è costata appena 74 milioni, meno di quanto l’Inter abbia pagato Lukaku la scorsa estate dallo United. A chiusura di tale approfondimento impossibile non evidenziare il fallimento stagionale di Milan e Napoli, rispettivamente seconda e terza in A per costo della rosa, oggi fuori addirittura dalla Champions League.

 


8° posto – ATALANTA: prezzo d’acquisto rosa 105.24 milioni

6° posto – LAZIO: prezzo d’acquisto rosa 141.30 milioni

5° posto – ROMA: prezzo d’acquisto rosa 247.15 milioni

4° posto – INTER: prezzo d’acquisto rosa  276.79 milioni

3° posto – NAPOLI: prezzo d’acquisto rosa 311.08 milioni.

2° posto – MILAN: prezzo d’acquisto rosa 383.98 milioni

1° posto – JUVENTUS: prezzo d’acquisto rosa 592.90

*Dati aggiornati al 31 agosto 2019

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