Roma all’italiana per sfidare il Porto e sognare i quarti

Roma all’italiana per sfidare il Porto e sognare i quarti

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Cinque, sei o addirittura sette. In ogni caso, tanti. Tantissimi per le abitudini delle squadre italiane, che spesso e volentieri schierano dal 100% all’80% di calciatori stranieri. Cinque, sei o addirittura sette italiani nella Roma che dopodomani all’Olimpico, alle 21, affronterà il Porto per la gara di andata degli ottavi di finale di Champions League. In parte per scelta e in parte per necessità, la Roma di Champions potrebbe essere molto «italiana». Per necessità perché Olsen è più no che sì: il polpaccio è un punto molto delicato, si rischia un lungo stop in caso di ricaduta. E Mirante, contro il Chievo, è sembrato sano e reattivo. Fuori anche Schick. Ci sarà Kolarov, il difensore che ha segnato di più nei principali campionati europei (6 gol) ma che resta al centro della contestazione della curva. In un’intervista al canale Youtube SoccerAM, tra scarpe da calcio e videogames, il serbo ha raccontato un retroscena sul suo arrivo a Roma: “Prima ho parlato con il d.s. (Monchi; ndr) e poi ho sentito Dzeko per chiedergli come fosse il club. La decisione finale l’ho presa dopo la telefonata a Edin. I miei ex tifosi della Lazio? Nell’ultimo derby ho anche segnato… So che la loro reazione non è stata buona”

Fonte: Corriere della Sera

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