Roma: assetto variabile

Roma: assetto variabile

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IL MESSAGGERO (S. CARINA) – Un derby vinto con il 4-3-3 (2-1, il 18 novembre del 2017), un altro con il 4-2-3-1 (3-1 dell’andata, 29 settembre). Uno con Florenzi terzino, l’altro con il nazionale azzurro esterno alto. Il primo con uncalciatore di fantasia all’ala, l’altro nella posizione più consona dietro Dzeko. E per non farsi mancare nulla, anche una stracittadina pareggiata 0-0 utilizzando il 3-4-2-1 (15 aprile 2018) sull’onda dell’impresa di 4 giorni prima con il Barcellona. Di Francesco ha già dimostrato di saper affrontare la Lazio in diversi modi. Tre match contro Inzaghi – con due vittorie e un pari – sono la conferma di un feeling particolare con ilderby.

SISTEMA DI GIOCO PREFERITO – Per sabato qualche dubbio se lo porta dietro. Perché le opzioni non mancano, anche in virtù del fatto che mercoledì a Oporto è previsto il ritorno degli ottavi di finale di Champions. E anche se mai come stavolta il mantra di Eusebio – «Pensiamo ad un match alla volta» – riecheggia a Trigoria, queste due gare fondamentali e ravvicinate per la stagione giallorossa, sono da disputare attingendo dalla rosa a disposizione.Nella formazione anti-Lazio, la scelta della mediana (che torna a tre) ruota intorno a De Rossi. Il ginocchio non gli dà fastidio e Daniele è pronto a giocare il secondo match consecutivo dopo Frosinone. Dal suo ritorno, dopo il lungo stop di tre mesi per una lesione cartilaginea, sarebbe la prima volta. Sinora il capitano ha sempre alternato una gara completa (Milan, Porto e Frosinone) a spezzoni nelle partite successive (15’ con il Chievo, 23’con il Bologna). Nonostante Di Francesco nelle ultime uscite abbia rivisitato le posizioni in campo, decidendo di abbassare il baricentro della squadra limitando l’applicazione del fuorigioco, la Roma ha continuato a dare una sensazione di vulnerabilità che va ben al di là del numero dei gol subiti. Per questo motivo serve De Rossi. Il suo apporto contro la Lazio – che abitualmente si schiera a 5 a centrocampo – è fondamentale perché nessuno come Daniele sa accorciare la squadra e renderla meno perforabile con il 4-1-4-1 che riporta, in fase difensiva, la parità in mezzo al campo. Ai suoi lati sono pronti Pellegrini e Cristante mentre Zaniolo tornerà a ricoprire, come già accaduto con Porto e Bologna, il ruolo di esterno alto a destra nel tridente offensivo. Questo preclude l’avanzamento di Florenzi che giostrerà quindi come terzino, certamente meno esposto alle avanzate degli esterni laziali. In avanti Dzeko resta il terminale offensivo con El Shaarawy nel ruolo di seconda punta. Pronti a subentrare in corsa Nzonzi e Perotti: il primo per regalare maggiore copertura difensiva (vedi Porto), l’argentino per garantirsi la superiorità numerica sfruttando i suoi uno controuno.

KARSDORP IN GRUPPO – A Trigoria danno per scontato il recupero di Manolas che oggi è atteso a Villa Stuart per il via libera definitivo. Intanto Di Francesco recupera Karsdorp, fermo da una decina di giorni per una lesione muscolare, ed entro domani avrà a disposizione anche Schick che proverà a strappare la convocazione per la sfida di sabato.Out invece Under.

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