Roma, avanti tutta

Roma, avanti tutta

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I festeggiamenti post derby non distraggono la Roma di Ranieri che, con un secco 3-0, si impone sul Cagliari e si rilancia in classifica, salendo a -2 dalla vetta, in attesa della gara del Milan di domani. Risultato che forse sorride eccessivamente ai giallorossi, protagonisti di una partita sorniona che ha regalato spunti avvincenti solo negli ultimi 20 minuti grazie, e ora non può più essere un semplice caso, all’ingresso di Menez che porta brillantezza e velocità alla manovra d’attacco. Ranieri parte schierando un 4-3-3 atipico, con Perrotta nell’inedito ruolo di trequartista puro che però si sacrifica anche in copertura. In possesso palla, il numero 20 della Roma, si propone con i suoi classici inserimenti, mentre, durante la fase difensiva, scala all’indietro a formare  quasi un centrocampo a quattro.
Si rivede anche Taddei dal primo minuto, accanto agli inossidabili De Rossi e Simplicio. La difesa è quella titolare con Juan e Mexes al centro e Cassetti e Riise sugli esterni, in attesa del rientro di Burdisso dopo la squalifica. In attacco Totti e Borriello. I ritmi sono sin dagli inizi molto blandi e i primi 45 minuti scorrono via senza particolari sussulti, se si eccettua il generoso rigore concesso alla Roma e trasformato dal Capitano. La ripresa prosegue sulla falsariga della prima metà, con due squadre non arrendevoli ma sicuramente molto attente a non scoprirsi ed un ritmo che non decolla mai. Questa volta però la Roma non si distrae e, contrariamente a molte gare passate, in cui neanche il raddoppio sarebbe bastato a portare a casa i tre punti, alza improvvisamente il ritmo e al 70′ e chiude la gara, prima con Perrotta e poi al 91′ con Menez.
Una gara quindi che, a vederla così, sembrerebbe quasi scontata ma nulla in realtà è stato così facile per i giallorossi. Il Cagliari ha fatto la sua partita e Cossu si è fatto vedere pericolosamente davanti a Julio Sergio, non riuscendo a centrare il bersaglio. Neanche il rigore, francamente esagerato, è bastato a dare la scossa ad una Roma compassata e probabilmente stanca dopo lo stress psicologico di una gara vinta al 90′ domenica scorsa ed un derby che, seppur giocato male, porta sempre via energie mentali.
Ancora una volta quindi, lo stratega Ranieri, ed anche qui c’è da ammettere che non può più considerarsi un caso, inserisce proprio nel momento in la Roma sembrava poter cedere, Vucinic e Menez al posto di Borriello e Taddei e la musica cambia. I nuovi entrati hanno un passo diverso e gli effetti si vedono subito, con Perrotta opportunista che respinge in rete un colpo di testa parato di Juan e Menez che finalmente riesce a portare a termine quello che gli riesce meglio, con un dribbling che sdraia letteralmente Agazzi, dopo un inserimento perfetto da attaccante di razza. In definitiva quindi una Roma che conferma il trend delle ultime gare: massimo risultato col minimo sforzo, e non è detto che sia proprio un male.
Analisi a parte meritano poi le prestazioni dei due francesi Mexes e Menez. Il primo è definitivamente tornato ai suoi livelli. Una prestazione superba e attenta, anche all’85’ quando Matri sembra involarsi solitario verso Julio Sergio. Manca solo il gol al numero 5 giallorosso. Scheggia infatti la traversa dopo uno splendido colpo di testa. Ma la vera rivelazione stasera è Menez che riesce a sbloccarsi e a sfogare le tensioni accumulate. Quando il francese entra in campo sembra l’ennesima impresa a metà, dribbling ubriacanti ma troppa sufficienza al momento di concludere. Al 91′ però accade l’evento che probabilmente cambierà la stagione di Menez. Un gol da cineteca per precisione di inserimento e freddezza nel dribbling, seguito da un indice davanti alla bocca che non ha nulla di polemico. Menez abbraccia tutti e dà vita ad una esultanza liberatoria. Una Roma quindi che ingrana la marcia e si lancia, questa volta speriamo senza più intoppi, all’inseguimento del Milan che domani dovrà vincere per riportare il suo vantaggio a 5 punti.

Vincenzo Nastasi

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