Roma, c’è Pastore

Roma, c’è Pastore

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IL MESSAGGERO – Arrivano gli americani, Thomas DiBenedetto sarà seduto in tribuna in occasione di Roma-Juventus, domenica 3 aprile, per la sua prima da presidente. Ma come agirà da qui alla fine della stagione? Sarà difficile che verranno presentati i nuovi dirigenti e/o che varranno confermati quelli vecchi. Sarà difficile che venga fatto ufficialmente il nome del nuovo allenatore. La mano di DiBenedetto, pronti-via, si vedrà in società nelle stanze del commerciale e dell’amministrativo. Ecco il punto di partenza. Quanto all’aspetto tecnico organizzativo si sta lavorando da tempo e si continuerà a lavorare, ma ci vuole tempo. Nomi per le cariche sono state fatte tante. Da Franco Baldini, che decise di togliere il disturbo sei anni fa. Ora ha qualche capello in bianco in più e forse ancor più esperienza rispetto a prima. Andò via come consulente di mercato (in realtà faceva il presidente, il dg, il dt, il ds) e rischia di tornare come braccio destro di Thomas DiBenedetto. Obiettivo quasi dichiarato ma non facile da realizzarsi. Baldini non parla di questa eventualità, pubblicamente quasi la rifiuta. Possiamo capirlo, visto che è stato sempre messo in mezzo sia quando si parlò di Soros, sia quando tutti pensammo all’imminente avvento di Fioranelli.
Baldini può voler dire tante cose. Ad esempio: Ancelotti, Capello, tanto per fare due nomi notissimi. Il primo ha già tentennato, il secondo non sembra avere molta voglia di continuare a fare l’allenatore o se dovesse ripensarci, vorrebbe investimenti seri, sempre. Baldini può significare André Villas Boas, allenatore del Porto, che ha solo 34 anni, ma che ha fatto sapere a DiBenedetto ai suoi fratelli di avere altro genere di ambizioni. In Italia sfila il nome di Gasperini, bravo con i giovani e tecnico giovane anche lui. E Montella? Se la gioca. Vuole essere giudicato per il suo lavoro e per il suo lavoro sarà giudicato.
E se Baldini dovesse alla fine rinunciare? Un bel problema. Tra l’altro l’ex dirigente giallorosso deve testare la sua compatibilità con l’attuale dirigente capo della Roma, ovvero Giampaolo Montali. Che fa il direttore operativo, con contratto per ora congelato. Due belle teste a confronto sarebbero, Baldini e Montali. Uno, uomo di calcio, l’altro uomo di sport. S’era parlato di Walter Sabatini, ma al momento s’è promesso alla Sampdoria. Situazione che può cambiare se gli americani decidessero di accelerare i tempi e di concludere tutto subito anche per quel che riguarda l’organigramma dirigenziale. C’è anche la questione settore giovanile. L’idea è di affidarlo a Zdenek Zeman. Ma a Zeman piace ancora allenare. Si vedrà.
Ma intanto qualcuno si sta muovendo pure sul mercato stretto, quello dei calciatori. Per la porta si fa con insistenza il nome di Gigi Buffon, ma sotto osservazione ci so o anche Handanovic (Udinese) e Andujar (Catania). Per la difesa, con Mexes in partenza, ecco tornare di attualità il nome di Diego Lugano, ma attenzione anche a Astori, che è a metà tra Cagliari e Milan. Per l’attacco in Italia si sta monitorando Diamanti (Brescia). Pastore (Palermo) appartiene – per ora – alla categoria dei sogni. Ma, si sa, i sogni son desideri… E i calciatori in uscita? Menez, ad esempio, è uno che ha manifestato il suo malcontento. Zidane ieri ha cercato di risollevargli il morale. «Jeremy mi somiglia. E’ un giocatore da Juve». Bene.

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