Roma, che fatica: segna due volte e spreca troppo, ma il Genoa...

Roma, che fatica: segna due volte e spreca troppo, ma il Genoa fa solo mezza rimonta

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Sul podio, come ci si aspettava, ma facendo più fatica del previsto. Con la testa indirizzata ormai alla semifinale di Champions contro il Liverpool, la Roma batte un Genoa poco arrendevole, riprendendosi il terzo posto in classifica. Tutto questo, al termine di un match conclusosi sul 2-1 e santificato dalle reti di Ünder e Lapadula, inframezzato dal decisivo autogol dell’ex Zukanovic. Come scrive la Gazzetta dello Sport la difesa è il punto di forza finora del Genoa (33 gol subiti finora, compresi i due di ieri), però basta qualche accelerazione della catena di destra della Roma – quella composta da Florenzi e Ünder – per provocare turbamenti nel gruppo di Ballardini, nonostante i giallorossi abbiano un centrocampo tutto nuovo. La pressione sui portatori di palla si dimostra infatti efficace, anche se l’effetto collaterale è quello di dare campo alle spalle di Fazio & co. Pericoli veri però i giallorossi non ne corrono, perché Alisson è un mago nell’accorciare la squadra e tre sue ottime uscite per scelta di tempo disinnescano potenziali rischi. Non è un caso, perciò, che nel primo tempo i liguri non facciano neppure un tiro nello specchio della porta, mettendo a referto come azione più pericolosa un colpo di testa sopra la traversa di Hiljemark(46’). Pur non brillando per iniziativa, di sicuro l’attacco della Roma è più pericoloso, con Perin che deve intervenire al 14’ e al 25’ su conclusioni di Ünder e Dzeko. In mezzo, il meritato vantaggio, nato da una velenosa punizione di Kolarov su cui è bravissimo Ünder a intervenire sotto misura. (…) L’inizio della ripresa sembrerebbe chiudere in anticipo il match perché, dopo una buona uscita di Perin su Dzeko, al 7’ il portiere viene tradito da Zukanovic, che manda nella propria porta di testa un bell’angolo battuto dal solito Kolarov. Parrebbe finita, con Ballardini che sostituisce Hiljemark (per risparmiarlo) con Medeiros per dare vita a un 3-4-2-1 di semplice speranza. A dargliela però, a sorpresa, è Gerson a cui Pandev scippa la palla per servire in profondità Lapadula, bravo a battere Alisson nell’uno contro uno. È il 16’, e la partita all’improvviso si accende. (…) Conclusione: vince la Roma e, per il volume di gioco espresso, con chiaro merito, anche se – in presenza di un Genoa virtualmente salvo e perciò abbastanza sperimentale – ha dimostrato come diverse seconde linee non abbiano il passo dei titolari. Solo per questo infatti, sorprendentemente, la corsa alla qualificazione in Champions è ancora da conquistare. L’alibi però c’è tutto: il Liverpool, infatti, sembra essere già un tarlo che scava nei pensieri dei giallorossi. Un ostacolo in più in vista della Spal.

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