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Roma, chiuso il mercato estivo con oltre 275 Mln movimentati: record Schick in entrata e Salah in uscita. Ecco tutte le cifre

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FOCUS CGR – Si è chiusa alle 23 la sessione di mercato estiva 2017-2018, la prima dell’era Monchi in casa giallorossa. Il ds spagnolo ieri – con un giorno d’anticipo – a margine della conferenza stampa di presentazione di Patrik Schick aveva già annunciato la chiusura del mercato giallorosso, senza nuove sorpresa in entrata che, in effetti, non si sono manifestate. La prima operazione in ordine di tempo realizzata dall’ex ds del Siviglia è stata quella di Hector Moreno, prelevato per 5,7 milioni dal Psv a giugno. L’ultima in ordine di tempo il prestito di Marco Tumminello al Crotone. Al ds spagnolo vanno assegnati anche due record: le due operazioni, rispettivamente in entrata e uscita, più onerose della storia del club: Schick e Salah.

AFFARI DA 275 MILIONI DI EURO, RECORD DI PLUSVALENZE – Con poco più di cinquanta operazioni totali tra acquisti, cessioni, prestiti e riscatti, la Roma chiude questo mercato con un saldo attivo. Sono 8 gli acquisti per la prima squadra, di cui quello più oneroso complessivamente è l’affare Schick (42 mln) ma contabilmente in questa annualità l’acquisto di Karsdorp (14 milioni + 5 di bonus) rappresenta l’operazione più costosa. Al contrario per quanto concerne le cessioni quella di Salah al Liverpool (42 milioni più bonus) è l’operazione in uscita più onerosa.

Tenendo conto della molteplicità di formule utilizzate (in entrata e uscita) è possibile in primo luogo stabilire un consuntivo tout court delle trattative effettuate: la Roma per le cessioni ha incassato una cifra netta di 115 milioni, che sale a 148 milioni se si tiene conto dei bonus e dei riscatti obbligatori già fissati.
Le sole tre operazioni di Paredes, Salah e Rudiger hanno fruttato alla società plusvalenze per una cifra vicina ai 95 milioni di euro, denaro fresco necessario per ottemperare lo scorso giugno al diktat dell’Uefa in termini di Financial Fair Play. 

In entrata la Roma ha speso per i nuovi acquisti di questa sessione estiva 63 milioni, che diverranno complessivi 104,5 milioni grazie ai riscatti obbligatori e i bonus, ai quali è possibile aggiungere una ulteriore cifra di circa 30 milioni legata ai riscatti maturati sui cartellini di Peres, Fazio, Jesus e Mario Rui (poi a sua volta ceduto al Napoli) che portano la cifra complessiva stanziata per questa finestra a circa 134,5 milioni di euro. Da questo conteggio vanno esclusi, per motivi di pura contabilità, al momento i 20 milioni di euro che la Roma verserà nelle casse della Samp entro il primo Febbraio 2020, con rateizzazioni i cui importi non sono ancora note.

Dunque una movimentazione economica che supera i 275 milioni di euro tra entrate e uscite come cifra massima considerando anche bonus e riscatti obbligatori (208 milioni netti), cifra assolutamente record se si confronta con quella degli anni scorsi (al massimo si era raggiunto quota 191 milioni nella stagione 2013-2014 quando vennero ceduti Lamela, Marquinhos e Osvaldo).

E’ doveroso in ultimo sottolineare che, a fronte del consuntivo sopra citato, che tiene conto di entrate e uscite, prendendo a riferimento semplicemente il costo d’acquisto o di cessione del cartellino di ciascun calciatore, l’effettivo impatto di tali operazioni sul bilancio della società è differente sul piano numerico, formale e sostanziale, in una parola “contabilizzazione”: tutte le trattative comportano delle rateizzazioni nell’effettivo versamento o incasso del denaro, ma mentre le cessioni determinano la possibilità per una società di iscrivere a bilancio integralmente la cifra ottenuta alla di trasferimento, in modo tale da poter verificare l’eventuale realizzarsi di una plusvalenza o di una minusvalenza, in base al costo storico del calciatore in questione e della quota di ammortamento segnalata nell’ultima semestrale (es. Salah valore a bilancio ultimo 13 milioni, cessione a 42 netti + bonus, plusvalore derivato pari a 29 milioni);
gli acquisti di norma seguono una regola contabile diversa, venendo iscritti a bilancio non per la cifra complessiva dell’operazione, ma attraverso la formula della cd “quota d’ammortamento”, cioè il valore del cartellino netto del calciatore (esclusi bonus e cifre di prestiti) genericamente divisi per gli anni di contratto sottoscritti dallo stesso (es. Karsdorp 14 milioni netti divisi per 5 anni di contratto, costerà alla società circa 3 milioni di euro l’anno). In questo conteggio non vengono presi in esame i controvalori dei prestiti e dei bonus che finiscono in voci contabili diversi dalla quella relativa ad acquisti-cessioni.

Valutando tale diverse regole contabili, è possibile affermare che la Roma – nel rispetto delle regole del Fair Play Finanziario – abbia ottenuto enormi plusvalenze in questa sessione di mercato che le hanno permesso di centrare l’obiettivo del pareggio di bilancio (che l’Uefa certificherà nel prossimo ottobre) e di acquistare al contempo calciatori di livello medio-alto, sfruttando da un lato il maggior margine di manovra derivante dall’ingresso in Champions e i relativi introiti, e dall’altro le formule di prestiti con obblighi di riscatto sul lungo periodo (es. Defrel e Schick) che permettono di ammortizzare in maniera più omogenea tali operazioni, evitando (si spera) nuovi “casi Iturbe-Doumbia”.

CONSUNTIVO IN GRAFICA DEI PRINCIPALI AFFARI:

 

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