Roma, cuore infranto

Roma, cuore infranto

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IL MESSAGGERO (U. TRANI) – La rimonta evapora nella notte dell’Olimpico e la Roma scivola fuori dall’Europa League. Promosso, dunque, il Lione che, partendo dal 4 a 2 nella gara d’andata, resiste e va ai quarti. Non bastano i 25 tiri (record stagionale) che comunque certificano la bontà della prestazione: i giallorossi vincono solo 2 a 1, pagando il crollo del 9 marzo in Francia e la stanchezza di alcuni big. Adesso, negli ultimi 2 mesi dell’annata, dovranno difendere il 2° posto in campionato che porta direttamente in Champions e tentare il nuovo ribaltone nella semifinale di ritorno della Coppa Italia contro la Lazio il 4 aprile.

PARTENZA IN SALITA – Sono in 43 mila a spingere la Roma, non il presidente Pallotta, sbarcato nel pomeriggio a Ciampino e rimasto in albergo per un attacco influenzale. Ma il digiuno dei giallorossi non finisce contro il Lione: 6 eliminazioni di fila in questa competizione agli ottavi, contando anche quelle in Coppa Uefa. E, soprattutto, solo 6 volte su 24 tentativi hanno passato il turno dopo aver perso in trasferta. Spalletti, nella scelta degli interpreti, punta inizialmente sull’equilibrio. Sa bene che gli scattisti avversarsi sono pericolosissimi. E, ripresentando lo stesso sistema di gioco che ha funzionato a Palermo, si affida al turnover con 5 cambi: insieme con Alisson, il portiere di coppa, dentro anche Manolas, De Rossi, Strootman e Dzeko. Nella serata bisogna privilegiare, oltre all’esperienza, la brillantezza. De Rossi, nel 3-1-4-2, si piazza davanti alla difesa per occuparsi di Tolisso e lascia a Strootman e Nainggolan il compito di buttarsi alle spalle di Dzeko e Salah. Sulle fasce, invece, la conferma per Peres e Mario Rui che controllano gli esterni Cornet e Valbuena. Il pressing soffoca presto il 4-2-3-1 del Lione. Il primo corner, battuto da De Rossi, porta in dote le prime 2 chance nella stessa azione: traversa di Ruediger e deviazione in angolo di Lopes sul colpo di testa di Salah. Che poi non sfrutta il lancio di Peres. Come all’andata, al primo tentativo, il Lione va in vantaggio. Gol in fotocopia, compresi il rifinitore e il marcatore: punizione da destra di Valbuena per lo stacco vincente di Diakhaby che anticipa Fazio. Ma la Roma è in partita e in pochi secondi pareggia. Punizione da sinistra di De Rossi e tocco in acrobazia di Strootman. Subito dopo Tousart in area respinge di braccio il cross di Nainggolan: Kassai, però, non interviene. I giallorossi, intanto, si abbassano e cambiano strategia. Meglio provarci con le ripartenze. Prima dell’intervallo Lopes si supera: doppio intervento su Strootman, liberato di tacco da Salah.

FORMULA SPREGIUDICATA – La Roma sa bene che il match si è ulteriormente complicato: servono sempre due gol per andare ai quarti, ma ora a disposizione resta solo la ripresa. Lopes salva su Nainggolan e Kassai perdona la trattenuta di Diakhaby su Salah. Valbuena, invece, conclude alto. Spalletti fa entrare, dopo un’ora, El Shaarawy per Peres. Che si arrabbia. Il tecnico lo rimprovera. Anche perché la mossa è giusta. El Shaarawy vince il contrasto con Valbuena e, con la collaborazione di Ruediger, provoca l’autorete di Tousart. Cornet fallisce la chance del pari. Gioco d’azzardo nell’ultimo quarto d’ora: Perotti per Mario Rui. A seguire Totti per De Rossi, con Fazio centravanti accanto a Dzeko che fatica. Alisson, dopo gli applausi della Sud al Yanga Mbiwa, evita almeno la beffa: bravo su Cornet e Fekir.

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