ANSA – Due giorni chiuso in uno studio legale a due passi da Villa Borghese lo hanno sfinito. La trattativa per l’acquisto della Roma lo ha assorbito completamente da quando è sbarcato nella Capitale. Ma la pausa di venti giorni presa nelle negoziazioni con Unicredit è stato l’assist giusto per visitare finalmente la città. Così nella tarda mattinata l’imprenditore statunitense Thomas DiBenedetto, a capo del consorzio americano in procinto di rilevare la squadra giallorossa dalla famiglia Sensi, ha lasciato l’Aldrovandi Palace in cui alloggia per fare un giro per le strade di Roma. La prima tappa, l’unica che ha visto scendere dall’auto il businessman, è stata a Santa Maria Maggiore, a due passi da Stazione Termini. DiBenedetto però non è entrato in Basilica ma, attraverso un ingresso secondario si è intrattenuto all’interno per oltre mezz’ora. Possibile che la sosta prolungata sia stata dovuta a un incontro informale col Cardinale Bernard Francis Law, arcivescovo cattolico emerito di Boston (stessa città da cui proviene l’uomo d’affari, ndr) nominato nel maggio del 2004 Arciprete della Patriarcale Basilica Liberiana di Santa Maria Maggiore. Sempre scortato dalla sicurezza, e da una decina di motorini con a bordo cronisti e fotografi, DiBenedetto ha quindi dato il via al suo personale tour della Capitale. Via Veneto, Trinità dei Monti, Piazza di Spagna e Piazza del Popolo per un assaggio del centro di Roma. Poi via nel quartiere Prati per costeggiare Castel Sant’Angelo, imboccare Via della Conciliazione in direzione Basilica di San Pietro. Prima di rientrare in albergo per il pranzo, un rapido passaggio anche ai Parioli con motorini sempre al seguito. E proprio i centauri incollati per tutto il tragitto hanno sorpreso e diverti DiBenedetto che alla sua scorta avrebbe confessato «sembriamo un mostro con la coda»
