Roma, Eusebio rischia il posto

Roma, Eusebio rischia il posto

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IL MESSAGGERO (U. TRANI) – La cottura, sotto il sole di questo settembre nero per Di Francesco e i giocatori, è a fuoco lento. La Roma, ferma e assente, già non sa più dove guardare. Perché davanti non ha più alcun obiettivo. In 5 partite, eccola fuori dal campionato. Chi la cerca, e tra questi l’allenatore e il presidente, non sa dove trovarla. Il 2 a 0 del Dall’Ara, con il Bologna che interrompe il suo digiuno dopo 10 partite, inquadra alla perfezione lo stato di crisi della gestione tecnica e societaria. Ora la classifica è angosciante: 13° posto, lo stesso che, dopo la fantastica stagione dell’anno scorso in Champions, ha il club nel ranking Uefa, la miglior posizione di sempre in Europa. Ma la differenza è enorme: l’attuale rendimento in serie A è da sprofondo giallorosso.

PROGETTO AZZERATO – Di Francesco si sente responsabile del flop e fa bene. Basta pensare al centrale difensivo Marcano schierato a sinistra, pur avendo 3 fluidificanti di ruolo in panchina come Kolarov, Santon e Luca Pellegrini. Da quel lato, accentrandosi senza ovviamente trovare la chiusura con il piede destro del mancino giallorosso, Mattiello ha realizzato il suo 1° gol da professionista per il vantaggio del Bologna di Pippo Inzaghi che finalmente, al 5° match, ha fatto centro. Di gaffe l’allenatore giallorosso ne ha commesse altre. A San Siro contro il Milan, partendo con la difesa a 3, provata solo in 2 allenamenti; all’Olimpico contro il Chievo, cambiando improvvisamente l’assetto e non si sa perché. Quei cambiamenti di sistema di gioco e di formazione lo inchiodano. Ma chi gli è vicino non può sentirsi al sicuro. Monchi ha ridimensionato la squadra in estivo: i suo colpi sono finora a salve. L’ammissione del tecnico, in un improvviso slancio di sincerità dopo il ko del Dall’Ara, inchioda pure il ds: rosa sopravvalutata, al momento. Chissà se lo faranno entrare all’Olimpico, mercoledì per la partita con il Frosinone: è in bilico. I campioni, comunque, non sono certo qui. Basta vedere Kluivert che accontentato con il posto da titolare spreca 2 chance e poi si nasconde portandosi via il pallone per divertirsi nel suo giardino personale. Non serve infierire su Marcano che gioca fuori ruolo e su Cristante che lento e scomposto si avvicina all’espulsione per il fallo bis su Svanberg con Massa che si rimette in tasca il secondo giallo. Pastore, entrato in corsa al posto dell’azzurro, annega scontato e spaesato. Altri nuovi acquisti sono in panchina, acerbi o appassiti. Altri a casa: Karsdorp per scelta tecnica e Coric perchè, a 21 anni, ancora da settore giovanile. Bianda, invece, la croce che si trascina dietro De Rossi senior con la Primavera.

GRUPPO IRRICONOSCIBILE -Ma i giocatori, contestati dai 2500 tifosi che li hanno accompagnati in Emilia, sono quelli che stanno producendo il film dell’orrore. Senza cuore e svogliati. Dzeko ha il broncio e non segna piu, Fazio e Kolarov sembrano a fine carriera, Perotti gioca come in amichevole, Pellegrini fallisce sempre il decollo e De Rossi conta i passi. La Roma prende in contropiede la rete di Santander per il 2-0. La fragilità, dopo il 1° gol preso con la difesa schierata, è di nuovo evidente. E’ il 12° gol subito in 6 partite (media di 2), compresa quella di Champions. I punti sono 5 in 5 gare di campionato. E 2 nelle ultime 5, contando il ko con il Real. A Madrid i giallorssi fecero cilecca per la prima volta in stagione. A Bologna il bis, davanti al debuttante Calabresi, difensore classe 96 cresciuto a Trigoria. Ecco perché la gente ha chiesto almeno un tiro in porta.

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