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Roma, falsa partenza: rosa nuovamente stravolta e la mancata sostituzione del duo Keita-Pjanic le reali spine di Spalletti

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Rintracciare una sola motivazione dell’inizio piuttosto negativo (per usare un eufemismo) della Roma in questa nuova stagione, sarebbe complicato e quanto mai pretenzioso. Le difficoltà palesate dalla squadra di Spalletti, sia sul piano tecnico-tattico sia dal punto di vista della tenuta mentale, spaventano oltremodo, soprattutto se si guarda indietro, non troppo, e si ripensa al modo brillante e tratti entusiasmante con cui la Roma aveva terminato lo scorso campionato.

ROSA STRAVOLTA – Lungi da chi scrive trovare delle giustificazioni assolute al lavoro del tecnico di Certaldo, che tra dichiarazioni contrastanti (“questo è il miglior gruppo che abbia mai allenato“buona squadra, scarsa personalità, incapacità di gestire le partite etc..) e scelte tecniche rivedibili, non ha certamente iniziato l’anno dando certezze alla sua squadra, anzi, palesando uno stato di eccessivo e inquietante nervosismo.

Delle attenuanti però sembrano abbastanza oggettive: un aspetto che ad esempio spesso non viene preso in considerazione nell’emisfero giallorosso in fase di analisi e giudizio di queste prime gare riguarda la composizione della rosa della Roma, che nei numeri e nei nomi manifestano l’ennesima rivoluzione tecnica dell’era americana.

La domanda originaria è la seguente: con chi Spalletti ha lavorato effettivamente nel corso del doppio ritiro (Pinzolo-Usa) in preparazione della delicatissima sfida col Porto?

Il confronto della rosa in tre step temporali diversi – Maggio 2016, Ritiro Pinzolo, Inizio stagione 2016-2017 – denota ancora una volta l’incapacità della società giallorossa di dare continuità al proprio progetto tecnico: le ultime convocazioni di Spalletti per la gara contro Milan-Roma dello scorso 14 Maggio (poi vinta con un netto 3-1) recitavano così:

Portieri – Szczesny, De SanctisDifensori – Florenzi, Manolas, Rudiger, Digne, Castan, Maicon, Zukanovic, Torosidis, Emerson Palmieri
Centrocampisti – De Rossi, Strootman, Nainggolan, Pjanic, Keita, Vainqueur
Attaccanti: El Shaarawy, Totti, Perotti, Salah, Dzeko, Iago Falque, Sadiq

Di questi 23 calciatori – al netto dei Nazionali in vacanza post Europeo – nel ritiro di Pinzolo scattato il 9 luglio erano presenti solo in 10 (evidenziati in rosso): Manolas, Zukanovic, Torosidis, Emerson, Strootman, Vainqueur, Perotti, Dzeko, Salah più l’infortunato Rudiger.

Nelle prime due settimane di lavoro all’ombra delle Dolimiti, dove necessariamente un tecnico comincia ad impostare il proprio lavoro tattico, oltre a carburare i muscoli e le gambe sul piano atletico, di fatto Spalletti aveva a disposizione solo nove interpreti della Roma che aveva cambiato marcia nel gennaio scorso, recuperando tre posizioni in classifica e piazzandosi al terzo posto utile per i preliminari di Champions.

Questa la lista completa delle convocazioni per il ritiro di Pinzolo:

Portieri: Alisson, Lobont, Crisanto, Romagnoli
Difensori: Emerson, Gyomber, Zukanovic, Manolas, De Santis, Marchizza, Mario Rui, Seck, Rudiger*, Nura*
Centrocampisti: Strootman, Gerson, Paredes, Di Livio, D’Urso, Vainqueur
Attaccanti: Dzeko, Salah, Perotti, Soleri, Ponce, Ricci, Totti, Iturbe

28 calciatori (più gli infortunati Rudiger e Nura) in totale, di cui 7 nuovi assoluti – tra ritorni e acquisti – 8 primavera ma soprattutto diversi “esuberi”, in procinto di lasciare la Roma subito dopo la prima parte della preparazione estiva.

Al netto del ritorno dei Nazionali (De Rossi, Florenzi, El Shaarawy, Nainggolan e poi Szczesny) che si sono aggregati al gruppo negli States, è incredibile e sostanziale lo stravolgimento operato nuovamente sul mercato dalla Roma, se si confronta la rosa della scorsa stagione a quella delle prime gare della stagione 2016-2017, con il passaggio intermedio del ritiro, nel corso del quale Spalletti non ha mai avuto a disposizione la presunta formazione titolare:

Portieri: Szczesny, Alisson
Difensori: Bruno Peres, Florenzi, Emerson, Manolas, Vermaelen, Fazio, Juan Jesus, Seck
Centrocampisti: De Rossi, Strootman, Nainggolan, Vainqueur, Paredes, Gerson
Attaccanti: Salah, Dzeko, Perotti, El Shaarawy, Iturbe, Totti, Ricci, Sadiq

(Rudiger e Mario Rui infortunati)

(*in rosso i calciatori nuovi e diversi rispetto al sopra citato Milan-Roma)

Sono 10 i calciatori nuovi in rosa (a cui va aggiunto anche il lungo degente Mario Rui) per un totale di 46 calciatori che da maggio ad agosto si sono alternati tra le fila della Roma, di cui solo 13 rimasti invariati e con diversi altri in procinto di lasciare la Roma in queste ore (Ricci, Iturbe, Sadiq, Torosidis, Vainqueur).

MERCATO INSUFFICIENTE E RUOLI SCOPERTI – Di fatto due rose e tre squadre totalmente diverse nei tre step temporali presi in esame. Dati che denunciano evidentemente l’impossibilità per Spalletti di lavorare con continuità almeno mensile, su un gruppo ben definito sul piano numerico e delle caratteristiche tecnico-tattiche.

Era comunque legittimo attendersi delle prestazioni migliori da parte della squadra giallorossa, soprattutto alla luce dell’andamento delle gare “incriminate” di questo inizio di stagione (Roma-Porto terminata in nove contro undici e l’ennesima rimonta subita a Cagliari), ma chiedere un miracolo al tecnico di Certaldo è oltremodo ingeneroso, considerando anche che a 48 ore dal termine della sessione di mercato estiva, la rosa della Roma appare oggettivamente sguarnita sul fronte dei laterali difensivi e a centrocampo, nel ruolo del regista, considerato il contestuale addio di Pjanic e Keita, che spostati dinanzi alla linea difensiva con l’avanzamento di Nainggolan, hanno rappresentato nel girone di ritorno dello scorso anno, la primaria fonte di gioco della squadra giallorossa.

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