Si dice che la vendetta sia un piatto da consumare freddo. Tende a non essere d’accordo Mohamed Salah, vero e proprio maestro di un’orchestra che continua a suonare musica dolcissima. Nello scontro diretto per il terzo posto, la Roma strapazza una Fiorentina incredula difronte a cotanto capolavoro, dipinto da un gruppo di artisti che oramai muove il pennello all’unisono, concretizzando su tela la settima vittoria consecutiva. L’egiziano, grande ex di serata, arriva al terzo gol in due gare giocate contro i viola, che in estate hanno dato vita ad una vera e propria battaglia legale per impedirgli di lasciare la città del giglio. Spalletti è riuscito a dare ad una nave allo sbando una direzione ben precisa, altro che traghettarla, spazzando via qualsiasi ostacolo le si frapponga da qui al termine della stagione italiana. Ed ha trovato un interprete eccezionale della sua filosofia di gioco. Inizialmente rimproverato, anche perchè poco “curioso”, l’attaccante è stato poi portato ad esempio dal tecnico per spirito di sacrificio ed abnegazione, segno anche di intelligenza affatto scarsa.
Con una giocata deliziosa sulla destra, al 22′ entra in area di rigore e mette al centro un cioccolatino che El Shaarawy deve solo scartare, poggiando in rete il vantaggio. Il gol del raddoppio è tutto suo, seppur con la complicità della difesa viola, che con Astori al 25′ devia un suo sinistro mandandolo sotto l’incrocio. Chiuso il primo tempo sul 3-1, grazie al gol di Perotti e al rigore in chiusura segnato da Ilicic, decide che la firma definitiva deve essere sempre la sua. Al 58′ raccoglie un lancio di prima “tottiano” eseguito da Pjanic che lo mette a tu per tu con Tatarusanu, battuto con un piattone sotto le gambe per il definitivo 4-1. Dopo il 75% dei passaggi completati e 3 palloni recuperati, esce con il mister di Certaldo che se lo coccola pubblicamente, segno di quanta stima abbia guadagnato nella testa del toscano, conquistato come tutta la città da questo piccolo grande uomo-giocatore.
Voto: 8.5
