Roma grande con le grandi

Roma grande con le grandi

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CORRIERE DELLO SPORT (G. D’UBALDO) – La stagione della Roma si è appena conclusa con il sesto posto. Lo stesso piazzamento dell’ultimo campionato portato a conclusione da Spalletti.

Dall’anno dello scudetto, solo due volte la squadra giallorossa aveva fatto peggio: nel 2002-2003, con Capello, e nel 2004-2005, la sta­gione dei quattro allenatori, durante la quale è stata sfiorata anche la re­trocessione. Si concluse con l’ottavo posto.

CORSA – Ma quello appena finito è sta­to un campionato assolutamente con­traddittorio per la Roma. Con Ranieri alla guida, la squadra è partita male: la pri­ma vittoria alla quin­ta giornata, contro l’Inter. Poi la lunga rincorsa, arrivando, a cavallo tra la fine del 2010 (successo a San Siro contro i rossone­ri) e l’inizio del 2011 (successo contro il Catania), a soli sette punti dal primo po­sto. La stagione la Roma l’ha buttata con le piccole. Per­chè nella classifica avulsa delle prime sei classificate, la squadra giallorossa è prima assoluta, distanzia il Milan campione d’Italia di due punti. La Roma ha battuto tut­te le grandi, salvo il Napoli. Al Milan ha lasciato un punto, neanche quello a Udinese e Lazio. Contro le grandi ha giocato le migliori partite. Dei di­ciannove punti conquistati, dodici so­no arrivati durante la gestione Ra­nieri e sette con Montella in panchi­na.

PASSI FALSI – La squadra giallorossa ha tenuto testa agli avversari più for­ti del campionato, salvo poi compro­mettere la stagione nelle partite sul­la carta facili. La Roma di Ranieri ha conquistato un solo punto contro il Brescia retrocesso, tanto per fare un esempio. Ed è stata sconfitta anche dalla Samp che dopo la Roma (era il 9 gennaio) è riuscita a battere solo altre due squadre. Il dato della clas­sifica avulsa dimostra che la squadra giallorossa, per come era attrezzata quest’anno, avrebbe potuto lottare per le primissime posizioni e che in­vece le tensioni interne, le incertez­ze sul futuro legate al laborioso cam­bio di società, hanno portato la squa­dra a smarrirsi nel corso della sta­gione. Troppe volte la Roma si è ri­trovato in vantaggio è si è fatta rag­giungere. Contro il Bologna e a Chievo era in vantaggio di due gol e si è fatta raggiungere. A Ma­rassi contro il Genoa, nel giorno delle di­missioni di Ranieri, ha fatto anche di peg­gio. Da tre a zero è riuscita a perdere per quattro a tre. E’ acca­duto anche con Mon­tella: contro il Parma da due a zero a due a due. Il vantaggio ini­ziale è stato vanifica­to, nelle ultime dome­niche anche contro il Palermo (da uno a zero a tre a uno) e contro il Catania, le due sconfitte più amare della gestione Montella che hanno vanificato la rincorsa per l’ul­timo posto alla Champions League.

ESEMPIO – La classifica avulsa dà spunto ad altre riflessioni. L’ultimo posto è del Napoli, che ha conquista­to dieci punti. Sei solo contro la Ro­ma. Ha perso quasi tutti gli altri scontri diretti. Ma ha avuto continui­tà nelle partite contro le squadre di bassa classifica, che gli ha permesso di arrivare terzo e conquistare un po­sto in Champions League.

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