Roma, il ritiro della discordia

Roma, il ritiro della discordia

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GINOMANCINI

IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) – Di sicuro, i primi a esultare sono stati i calciatori: sempre un piacere allungare le ferie e riorganizzarsi last minute non è certo un problema. Si fa, anche col sorriso. Poi, c’è anche chi, alla luce di tutto questo, non ha preso benissimo il fatto di aver dovuto fare il volo transoceanico per raggiungere Roma entro il 29 per le visite mediche, e parliamo di argentini e brasiliani soprattutto. C’è pure chi ha tagliato la testa al toro, ovvero Nzonzi, che non si è presentato proprio. Ma questo è. La Roma ha deciso di rinunciare al ritiro di Pinzolo, all’improvviso. La sera prima si va, kit pronto per calciatori e dipendenti, il giorno dopo no, tutto al mare. Fonseca ci ha messo del suo, condividendo le sue necessità con i dirigenti: hanno valutato e capito che aveva poco senso andare in Val Rendena con pochi giocatori a disposizione e magari con lo strascico di qualche (ultima) cessione mal digerita, che sarebbe servita solo ad avvelenare (ancor di più) il clima montanaro. Mettiamoci pure che a Trigoria, dopo una serie di colloqui-sollecitazioni corpose con la Uefa, hanno ormai quasi la certezza che il preliminare di Europa League non si farà. E quindi, che motivo c’era di lavorare dal 29 giugno? Zero.

CONSEGUENZE – Meglio allungare di qualche giorno, pagare una penale salata e cominciare la stagione con le idee più chiare e una rosa, forse, più definita-definitiva. Di certo non l’hanno presa bene in Trentino. Il sindaco di Pinzolo, Michele Cereghini, ieri mattina a ReteSport, ha subito preso posizione. «La rinuncia della Roma al ritiro in Val Rendena ci addolora. Il contratto è stato firmato con la nostra organizzazione turistica da poco tempo e avevamo estrema sicurezza dell’arrivo della squadra. Eravamo tranquilli fino a ieri sera». Contratto firmato a fine campionato, con davanti lo spettro del preliminare di Europa League il 25 luglio. Poi, questa certezza non c’è più stata e il piano è stato cambiato. Penalizzati tutti coloro che avevano prenotato un albergo a Pinzolo, a cui la Roma, come specificato nel comunicato di ieri mattina, penserà in qualche modo. Per questo a Trigoria è stata creata una casella e-mail dedicata agli abbandonati di Pinzolo che vorranno mettersi in contatto con il club: si potrà scrivere a pinzolo@asroma.it inviando i dati di conferma del soggiorno e saranno contattati direttamente dalla società, che potrebbe studiare qualche forma di risarcimento. Lì poi, si valuterà. Intanto la Roma dovrà pagare la penale all’ente della Val Rendena. «Non si tratta soltanto di pagare delle penali: la Roma ci ha chiesto la disponibilità ad ospitarla soltanto all’ultimo minuto e abbiamo lavorato tantissimo per avere i giallorossi qui. Sarà l’ente turistico del territorio a valutare possibili azioni nei confronti della società. Le aspettative del territorio erano ben altre. Anche i tifosi romani che si erano impegnati già per seguire la squadra saranno molto delusi. Anzi: dico ai tifosi giallorossi che volessero visitare comunque la Val Rendena che noi saremo pronti ad accoglierli lo stesso e sarebbero i benvenuti. La nostra delusione riguarda solo la Roma come società», la chiosa del sindaco.

IL PROGRAMMA – La Roma adesso ha imposto un nuovo rompete le righe. Non c’è certezza nemmeno sul nuovo appuntamento: il 5 in caso di preliminari, 6-7 o 8 in caso contrario. Insomma, non prima del 5 luglio a Trigoria. Tutto il resto è in divenire: dall’ipotesi altro ritiro montanaro fino a soggiorno a Boston, nessuna ipotesi è stata per il momento presa in considerazione. Amichevoli sì, quelle si faranno. Con chi? Non si sa.

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