Roma, in Europa tra i fischi

Roma, in Europa tra i fischi

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CORRIERE DELLO SPORT (L. FERRAJOLO) – Uno strapuntino in Europa, altro che Champions. La Roma ci ha fatto la grazia, con un sussulto nel finale ha steso la povera Samp, guada­gnandosi l’Europa League. Troppo poco per meritare una festa, troppo poco per placare l’ira e la delusione della sua gente. Così ha chiuso tra i fi­schi: niente abbracci, niente applausi. Niente di niente con una sola, straordinaria, ecce­zione. Per il suo capitano, in­fatti, lo stadio si è infiammato ancora una volta. Non ci fosse stato lui, la Roma di questi ul­timi mesi sarebbe stata davve­ro pochissima cosa e non avrebbe preso nemmeno lo strapuntino in Europa. Anche nell’ultima recita Francesco Totti si è elevato su tutti. Ha segnato il gol del pa­ri, dopo il vantaggio doriano di Mannini, ha regalato a Vucinic l’assist del 2- 1 e nel finale, con una punizione terrificante da 25 metri, ha permesso a Bor­riello di piazzare il tap in del 3- 1. Ma episodi a parte, ha suo­nato la carica ad una squadra ormai demotivata, molle, con­fusa e che ha sofferto non poco prima di domare una Samp re­trocessa, ma dignitosa. Un finale insomma malinconi­co, con i fischi per la Roma, e con il cuore gonfio per la Samp, che ritorna in B dopo dodici anni. L’ILLUSTRE ASSENTE – Visto il cli­ma e viste le premesse, James Pallotta, che era atteso in tri­buna, ha giustamente preferito salire sul suo jet, proprio men­tre la squadra scendeva in campo. C’era poco da vedere e anche poco da gioire. Se fosse venuto, però, avrebbe trovato una sintesi perfetta della situa­zione in uno striscione della curva sud: ‘ me fate tutti schifo, tranne Totti’. Più chiaro di co­sì si muore. La partita ha regalato pochissi­mo. L’orgoglio della Samp e la confusione della Roma, la vo­glia dei doriani di finire in pie­di e quella di Totti di trascina­re la squadra verso l’ultima vittoria della stagione. Non in­ganni il risultato finale, la Ro­ma spesso ha annaspato a cen­trocampo e se i tre attaccanti alla fine hanno segnato è an­che vero che si sono pestati i piedi, intasandosi nell’area do­riana. Insomma meglio chiu­dere qui la stagione e aspetta­re ora la ricostruzione ameri­cana. Sapendo, se non altro, che almeno si potrà ripartire ancora dall’eterno Francesco Totti. TUTTI IN ATTACCO – In un clima di smobilitazione generale e con due squadre arrangiate al­la meglio, non ci si poteva aspettare di più. Montella si è inventato un 4- 3- 3 mai visto, probabilmente per dare spazio ai tre attaccanti nell’ultima stagionale. La squadra si è in­golfata nell’area doriana, solo Totti, arretrando un po’, ha cercato di evitare che si pe­stassero i piedi. La Samp ha preferito aspettare, cercando gloria in contropiede. Ritmi da saldi di stagione, con la curva romanista poco incline a per­donare i suoi piccoli eroi. E co­sì al 26 alla Samp è bastato ti­rare in porta per andare in vantaggio. Ziegler ci ha prova­to da fuori area, Lobont ha re­spinto malissimo e Mannini, in fuorigioco già sul tiro del com­pagno, ha ribattuto in rete. E’ durato poco, solo quattro mi­nuti, il vantaggio doriano. Lo ha annullato Totti, natural­mente, l’unico da salvare di tutta l’allegra compagnia. Per­rotta lo ha cercato in area, sul­la destra, il capitano ha fintato il passaggio e tra due avversa­ri ha indovinato un diagonale chirurgico che si è infilato nel­l’angolo opposto. Non si può dire che la Roma abbia preso slancio, ha conti­nuato ad attaccare, ma facendo una confusione incredibile, senza liberare mai una delle tre punte al tiro. Al 37′ Volta si è salvato su Vucinic portando­gli via la palla con il braccio, Banti non se n’è accorto e i ro­manisti non ne hanno fatto un dramma. CONFUSIONE E GOL – Non è cam­biata la musica nella ripresa, più ordinata la Samp, arruffo­na la Roma. Montella dopo un quarto d’ora ha sostituito Per­rotta con Greco. Totti ha cer­cato di svegliare la squadra dando l’esempio e al 26’ la Ro­ma è andata in vantaggio. As­sist di Totti e Vucinic, dopo una finta, si è accentrato, indovinando finalmente il de­stro. Nel finale è arrivato an­che il terzo. Totti, ancora lui, ha cercato il gol da 25 metri con una punizione ciclonica, che Da Costa ha deviato a sten­to: Borriello in acrobazia ha piazzato il tap in e il 3-1. A que­sto punto Montella ha richia­mato in panchina Totti per re­galargli l’ennesima ovazione e al posto del capitano è entrato il giovane Florenzi, al debutto.

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