Roma-Lazio 4-1 (21-11-1999)

L’”Amarcord” di oggi ci riporta al 21 novembre 1999. Anche quel giorno, come ormai accade spesso ultimamente, il derby si giocò di domenica pomeriggio. Fu un autentico trionfo per i colori giallorossi, grazie al successo finale per 4-1.

Capello schierò il 3-4-3 con Antonioli in porta, Zago, Aldair e Mangone a formare il trio di difesa, Cafù e Candela sugli esterni, con Zanetti e Assunçao centrali di centrocampo, e in avanti Totti, Delvecchio e Montella. Per Erikson invece 4-4-2 con il duo offensivo Salas-Boksic e il ceco Nedved a fare da collante fra centrocampo e attacco.

Nel primo tempo fu totale dominio della Roma che in mezz’ora chiuse il match. Al 7’ il vantaggio fu firmato dal mancino di Marco Delvecchio, l’uomo derby per eccellenza, che approfittò dell’assist di Cristiano Zanetti, si infilò tra Pancaro e Mihajlovic e trafisse Marchegiani. Pochi minuti e sul rilancio difensivo di Mangone, l’aeroplanino Vincenzo Montella trovò il raddoppio con uno splendido pallonetto a sorvolare il portiere laziale. La difesa biancoceleste era assolutamente in bambola e i giallorossi ne approfittavano su ogni lato del campo. Delvecchio fallì in allungo il 3-0, ma lo trovò al 26’ dopo una doppia conclusione, e soprattutto dopo l’ennesima meravigliosa azione di Francesco Totti.  5 giri di lancette dopo arrivò il poker e la doppietta anche per Montella, che superò in uscita Marchegiani e regalò la quarta rete alla squadra. Sul finire del tempo Cafù fallì il 5-0.

Nel secondo tempo la Lazio provò a rientrare in partita, e segnò dopo 8 minuti su calcio di rigore con Sinisa Mihajlovic. Penalty fischiato per un dubbio fallo di mano di Aldair. Lo stesso serbo scheggiò il palo su punizione, ma diventò l’ultima nitida occasione della partita. Dopo questa giornata i giallorossi si portarono a -2 punti dai cugini, ma fu una sconfitta indolore ai fini della classifica per la squadra di Cragnotti, che a fine anno conquistò il secondo scudetto della propria storia. La Roma terminò invece quinta il campionato, ma l’anno dopo sarà lei a vincere il titolo e scucire il tricolore dalle maglie biancocelesti.