Roma, non si salva nessuno. Va ko anche Mkhitaryan

Roma, non si salva nessuno. Va ko anche Mkhitaryan

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Si salvi chi può! Il General Hospital Roma torna a riempirsi come nei tempi peggiori: tra poco non ci saranno più letti liberi e bisognerà accontentarsi dei posti in corsia. Si cerca di ridere per non piangere, ma la situazione medica si fa più pesante giorno dopo giorno. Lorenzo Pellegrini è stato operato ieri a Villa Stuart: un intervento chirurgico di osteosintesi (in parole povere: una «vite» per aiutare la saldatura dell’osso) dopo la frattura del quinto metatarso del piede destro rimediata a Lecce. Il club, con un comunicato ufficiale, afferma che: «l’intervento è perfettamente riuscito ed è presumibile il recupero agonistico in 60 giorni». Tutto come previsto, insomma. La brutta notizia è arrivata invece dai controlli per Henrikh Mkhitaryan, che era uscito anche lui dal campo prima della fine della partita. Lo staff medico giallorosso, forse per esorcizzare il timore dell’ennesimo ko, aveva fatto filtrare un moderato ottimismo e lo stesso Paulo Fonseca, nella conferenza stampa post-gara allo stadio di via del Mare, non si era detto preoccupato per le condizioni fisiche dell’armeno. La realtà, invece, era ben diversa. Gli esami strumentali a Villa Stuart hanno evidenziato «una lesione tendinea all’adduttore della gamba destra» che lo terrà fuori dal campo per tre settimane. Come riporta il Corriere della Sera, gli infortuni a Pellegrini e «Miki» aprono uno spazio per Javier Pastore. Il Flaco è stato utilizzato da Fonseca come cambio nelle prime tre giornate di campionato (48 minuti totali tra Genoa, Lazio e Sassuolo), ha giocato da titolare per 63 minuti contro l’Istanbul Basaksehir ma non è più stato in campo dal 19 settembre. A Graz, contro il Wolfsberger, la sua presenza è quasi sicura per ragioni di turnover. Le scelte offensive si sono assottigliate e domenica è prevista una gara non semplice, in campionato, contro il Cagliari in salute

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