Roma, parola alla difesa: il quartetto non si cambia

Roma, parola alla difesa: il quartetto non si cambia

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IL MESSAGGERO (U. TRANI)- Non c’è più Alisson (già 3 clean sheet nei primi 3 match di Premier), ma lì dietro la Roma continua a dare garanzie a Di Francesco. Che, anche basandosi sul rendimento nella passata stagione, cercherà di limitare dunque il turnover in difesa. Eusebio si fida dei ricambi, ma proprio per l’avvicendamento obbligato del portiere, è intenzionato, almeno inizialmente, a offrire a Olsen una linea a 4 di riferimento, quella della prima partita ufficiale, domenica scorsa a Torino: Florenzi, Manolas, Fazio e Kolarov. Del resto è stato il quartetto più utilizzato l’anno scorso. E il reparto arretrato, grazie all’equilibrio di squadra, ha tenuto bene, risultando il secondo migliore in serie A. Solo la Juve ha preso meno gol (24) dei giallorossi (28). Quindi cambiare tanto per farlo non vale la pena, a prescindere dalla profondità della rosa con gli acquisti di Marcano e Bianda (centrali) e di Santon (esterno per le 2 corsie) e con i recuperi di Karsdorp (terzino destro) e Luca Pellegrini (fluidificante mancino). L’abbondanza è evidente, ma per ora inciderà più sul centrocampo e sull’attacco, dove l’allenatore spesso interviene, soprattutto in corsa.

SCELTA PONDERATA- Di Francesco, pur avendo provato la linea già il 16 settembre del 2017 contro il Verona (3-0), ha deciso di puntare sui 4 nel 2018, avendo dovuto aspettare che Florenzi tornasse al top dopo la lunga convalescenza. Così ha scelto la difesa titolare che, comunque, è stata pure modificata, più in mezzo che sui lati. Stesso schieramento, dal 1° minuto, in 19 partite su 51 stagionali: 15 di campionato e 4 di Champions (in campo anche nelle 2 sfide contro il Barça, ma con Florenzi e Kolarov più alti per la presenza di 3 centrali). E ha funzionato abbastanza bene: solo 3 ko, a Torino contro la Juve e all’Olimpico proprio contro l’Atalanta, avversaria domani nella Capitale, più quello ininfluente a Kharkiv contro lo Shakhtar Donetsk nella gara d’andata degli ottavi di Champions. I 4 hanno chiuso la stagione scorsa, con Skorupski in porta, senza incassare gol a Reggio Emilia contro il Sassuolo (23° clean sheet dell’annata) e hanno ricominciato da imbattuti il nuovo torneo. La Roma ha allungato contro i granata di Mazzarri la sua striscia positiva: in serie A non subisce reti da 4 partite di fila (non arriva a 5, però, dall’ottobre 2013, quando con Garcia in panchina i clean sheet consecutivi furono addirittura 7).

TENTAZIONE CENTRALE- Di Francesco, durante il precampionato, ha voluto conoscere Marcano, inserito spesso accanto a Manolas, anche perché Fazio si è aggregato al gruppo più tardi. Il nuovo arrivato è diventato il primo cambio per i centrali titolari: superato Jesus, pure lui mancino come Marcano. Che spera di debuttare domani all’Olimpico. Fazio, però, resta favorito per il posto da titolare. Dietro ai 4, spingono forte i possibili ricambi: Karsdorp va finalmente al massimo in allenamento, Santon è già in sintonia con i compagni e Luca Pellegrini, inserito nella lista dei 24 convocati per la trasferta di Torino e finito in tribuna perché non ancora al top (problema inguinale), sa di essere l’alternativa a Kolarov. Ma la rotazione partirà più avanti.

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