Roma, per Mexes ko e addio dietro l’angolo

Roma, per Mexes ko e addio dietro l’angolo

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ANSA – La crisi del settimo anno esiste davvero. Il rapporto tra la Roma e Philippe Mexes, iniziato nel 2004, sembra giunto al capolinea dopo la rottura del crociato anteriore del ginocchio sinistro del difensore francese. Un infortunio che lo costringerà a stare fermo ai box per almeno 3-4 mesi (rientro ipotizzato per fine agosto, primi di settembre) e a guardare quindi dalla tribuna la rincorsa al quarto posto della formazione giallorossa. Obiettivo questo che però a Mexes potrebbe interessare fino a un certo punto visto che, essendo in scadenza di contratto, avrebbe già sottoscritto un nuovo accordo col Milan, squadra che a differenza della Roma sicuramente nella prossima stagione parteciperà alla Champions League. La storia di Mexes in giallorosso è strettamente legata al nome di Franco Baldini: nell’estate del 2004 l’allora direttore sportivo della squadra capitolina, per sostituire Walter Samuel ceduto al Real Madrid, andò infatti a pescare nell’Auxerre il difensore del futuro. Grande fisico, ottime doti aeree, buona tecnica e forte nell’anticipo, il ragazzo originario di Tolone aveva tutte le doti per sfondare. L’unico neo, che negli anni è diventata una costante, la mancanza di concentrazione e un carattere tutt’altro che freddo. A testimoniare questo lato di Mexes sono state alcune reazioni avute sul campo ma soprattutto i numeri: undici espulsioni con la maglia della Roma (7 in campionato, 3 in Champions League, 1 in Coppa Italia) e ben 103 cartellini gialli in carriera. Mexes fu acquistato per 8 milioni di euro dopo una lunga battaglia legale con l’Auxerre, a causa di irregolarità nel trasferimento, e costò alla Roma anche due finestre di mercato bloccate (estate 2005 e invernale 2006, ndr). Adesso, dopo sette anni, se ne andrà molto probabilmente al Milan a parametro zero, senza portare un euro nelle casse giallorosse. Sicuramente avrebbe voluto lasciare in maniera diversa, per salutare una tifoseria che lo ha sempre difeso e sostenuto nel corso della sua permanenza nella Capitale. Ma dietro l’angolo era in agguato l’infortunio al ginocchio, che peraltro lo stesso Mexes aveva in qualche modo pronosticato nel corso della conferenza stampa alla vigilia della sfida di Champions allo Shakhtar Donetsk: «È importante rinnovare, certo, ma rischio anche io: se mi rompo il crociato, sto fermo sei mesi e a fine contratto, chi mi prende?». Col senno di poi parole da indovino. Ma il Milan lo attende comunque a braccia aperte.

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