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Roma, Pizarro: “Il cuore della mia Roma il gruppo, il nostro scudo il gioco” – Cassetti: “Meritavamo almeno uno Scudetto”

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David Pizarro e Marco Cassetti sono stati intervistati dall’emittente Sky Sport. Tanti ricordi della loro comune militanza in giallorosso e anche qualche rimpianto:

Qual è la prima cosa che viene in mente pensando all’altro? C’è qualcosa che vi ha unito?
Pizarro: “Quello che non sopportavo di Marco, di Mexes e di Totti è il dare i pugnetti con il dito medio piegato (ride, ndr)”.
Cassetti: “Bisognava tenere su il morale alla truppa (ride, ndr). Ricordo il Peq sempre nervosissimo quando perdeva le partitelle, faceva sceneggiate. Con Spalletti e lo staff aveva più rapporto perché li aveva già avuti a Udine, aveva favoritismi negli arbitraggi (ride, ndr)”.
Pizarro: “Il bello di questo gruppo, poi i tempi sono cambiati, è che quando c’è la possibilità di sentirsi lo si fa con molto piacere”.

Ricordi l’esordio di Pizarro all’Olimpico? In quella partita fu sostituito e reagì male al cambio…
Cassetti: “Dico la verità, non me la ricordavo. Penso che non ci fosse stato bisogno del nostro pensiero, Spalletti aveva risolto il caso sul nascere”.
Pizarro: “Feci una bruttissima partita. Cassetti però non ricorda che il mister ci riunì in palestra, se lo ricorda anche Tonetto. Mi chiamò davanti al gruppo e mi chiese se avessi qualcosa da dire, e io risposi di no. Un silenzio… (ride, ndr). Poi siamo andati fuori ad allenarci. Giocai bene la partita dopo in Champions League (contro lo Shakhtar, ndr)
Cassetti: “Per fortuna!”.

Qual è il ricordo più bello che avete della città e della squadra?
Pizarro: “Il gruppo che si è formato. Con tutte le difficoltà economiche della famiglia Sensi, il nostro scudo era il nostro gioco. In quel periodo ci siamo molto divertiti, con massimo rispetto reciproco anche in momenti di difficoltà. Un momento duro fu quando andò via Spalletti, un momento duro che allo stesso tempo ci portò vicini allo scudetto con Ranieri, purtroppo i pianeti non si sono allineati”.
Cassetti: “Anche per me, ricordi piacevolissimi di Roma e della Roma, aver vinto due Coppe Italia, una Supercoppa Italiana, aver lottato per due anni per lo scudetto, un motivo di grande soddisfazione. È mancata la ciliegina sulla torta, si era creato un gruppo straordinario che ha fatto sì che la Roma arrivasse a un determinato livello di competitività”.

De Rossi è il centrocampista più forte con cui hai giocato?
Pizarro: “Sicuramente uno dei più forti, soprattutto per tanti anni. Sono stati quasi sei anni accanto a lui, ci conoscevamo a memoria. In qualche anno abbiamo fatto una bellissima coppia in Italia e in Europa”.

Lo hai sentito quando è stato in Argentina?
Pizarro: “Sì, peccato sia andato via prima. L’ho visto motivato, speravo nella possibilità di andarlo a trovare. Purtroppo a casa comanda la moglie… (ride, ndr)”.

Cosa hai provato quando hai segnato quel gol nel derby?
Cassetti: “Tanta felicità! Anche perché non ero uno dei candidati, mi son trovato lì al momento giusto al posto giusto. Sono contento di aver fatto felice tanta gente con quel gol”.

Tua figlia è nata a Firenze, è della Fiorentina?
Pizarro: “No, qui si è tutti della Roma!”.

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