Roma, Salah: “Qui mi trovo bene. Il Basilea mi ha aperto le...

Roma, Salah: “Qui mi trovo bene. Il Basilea mi ha aperto le porte dell’Europa. Ai giovani dico: inseguite i vostri sogni”

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Mohamed Salah, attaccante giallorosso, ha rilasciato una bella intervista all’emittente egiziana MCB. Queste le sue dichiarazioni:

Prima di andare al Chelsea, stava per chiudere con il Liverpool. Cosa non andò?
“Il Liverpool mi ha inseguito per tanti mesi, anche se il Basilea continua a rifiutare l’offerta perché la considerava bassa. Io ero pronto a trasferirmi da loro, aspettavo con ansia il trasferimento. Poi arrivò la chiamata di Mourinho e cambiò tutto. Mi disse che aveva bisogno di me e così preferii andare al Chelsea invece che al Liverpool. L’esperienza inglese mi ha fatto crescere dal punto di vista caratteriale e sportivo”

Il gol più bello?
“L’ho fatto in Egitto, quando giocavo per l’Al-Mokawloon. Giocammo e perdemmo contro l’Il Ittihad, ma lo considero il migliore, non il più importante. Dopo tre mesi poi andai al Basilea, la migliore scelta che potessi fare, perché mi ha garantito l’accesso nel calcio europeo. Il calcio svizzero è meno difficile rispetto a quello inglese, più duro, e a quello italiano, dove c’è tanta tattica e ognuno può giocarsela ovunque”

Hai realizzato una bella rete anche contro la Fiorentina, facendo arrabbiare i tifosi viola..
“Si, anche quello è un bel gol, ma li avevo fatti già arrabbiare quando ero passato alla Roma. Qui mi trovo bene, sono a mio agio con i compagni e mi piace la città”

Uno studio dice che sei più veloce di Cristiano Ronaldo…
“Devo ringraziare Dio per questa dote. Io cerco sempre di migliorarmi e di tenere bene il mio corpo, per garantirmi di rimanere a questi standard. In campo guardo più me stesso che l’avversario, perché so quello che posso dare, ma a casa mi rivedo le partite per capire dove migliorare ed eliminare i difetti”

Che messaggio dai ai giovani egiziani?
“Da piccolo ho dovuto fare dei sacrifici per giocare, tipo farmi 4 ore di viaggio da Basion a Il Cairo per potermi allenare. Per questo ho dovuto rinunciare a studiare, i miei non erano d’accordo ma io ero determinato e alla fine ho raggiunto il mio sogno di giocare in Europa. Anche mio fratello era un calciatore, ma lui ha abbandonato, anche su pressione dei miei genitori. Ai giovani dico di seguire i propri sogni e cercare di realizzarli”.

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