Roma-Samp, Spalletti: “Ci mancano le misure, le distanze. Dobbiamo comandare noi il...

Roma-Samp, Spalletti: “Ci mancano le misure, le distanze. Dobbiamo comandare noi il gioco come lo scorso anno. Serve compattezza”

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Queste le dichiarazioni di Luciano Spalletti in conferenza stampa alla vigilia di Roma-Sampdoria:

“Negli ultimi giorni, vi ringrazio dei messaggi che mi avete mandato, dei pensieri che ho ricevuto in questa vicenda, è chiaro che quello che mi è successo, mi spinge ancora di più per essere sensibile per quelle che sono le attenzioni che facciamo, ma nello specifico per i malati di cancro. Ci farò ancor più attenzione. Rudiger, Nura e Mario Rui sono indisponibili, Vermaelen va testato oggi perchè ha una situazione che va monitorata, De Rossi e Perotti sono disponibili”

Come ha trovato la squadra dopo la sosta?
Dopo la sosta non ci sono stato, i nazionali non li ho ancora rivisti, li rivedrò oggi. I miei collaboratori li hanno trovati bene, è chiaro che tra viaggi e partite un po’ di fatica c’è stata, qualcuno ha dovuto recuperare in questi due allenamenti, come Salah che ha fatto del lavoro di scarico, servono per riordinare le idee i primi allenamenti dopo le Nazionali, oggi saranno tutti a disposizione, è importante quello che sarà il messaggio che si lascia oggi, la considerazione e la valutazione di tutto quello che è anche stato il precedente lavoro che hanno fatto individualmente con le Nazionali, quanto hanno giocato etc… Erano molto dispiaciuti per l’ultimo risultato, ma allo stesso tempo sanno benissimo qual è la resistenza che bisogna avere in determinati casi per arrivare a delle vittorie, che arrivano spesso da una opposizione ai momenti negativi che in una stagione ci sono, la testa deve guardare lì e non ho dubbi sulle conoscenze che ho dei miei calciatori”

Che rapporto ha con Giampaolo?
E’ facile averlo con lui, è una persona di grandi valori, umani e calcistici, perchè ormai lo conosco bene, abbiamo passato delle serate insieme, a parlare di allenamenti, di punti di vista, riesce a plasmare una squadra, riesce a conferirgli il suo modo di vedere il calcio, molto moderno, che passa attraverso organizzazione, concetti di squadra, misure di squadra. Basta vederli giocare anche durante le prime due partite e si vede che c’è la sua mano, nonostante la Samp fosse stata allenata da un altro grande come Montella, quest’anno si vede che Giampaolo ha messo qualcosa in più. Siamo amici con Marco, si può dire di tutto”

Si presenta una partita attraente con la Samp: è riproponibile nella Roma la presenza di due terzini che spingono tanto?
E’ facile il discorso, cerco di sintetizzarlo: noi dobbiamo ancora fare dei passi in avanti, abbiamo perso un po’ la nostra distanza di squadra, non riusciamo ad essere compatti come lo eravamo prima e dentro ci sono tanti ingredienti. Se riesci ad essere corto e compatto c’è un modo di sviluppare diverso. Florenzi può fare ancora il terzino, lo può fare benissimo, è chiaro che quando però fai delle scelte del genere la squadra deve comandare il gioco. Se tu hai due terzini che sanno bene spingere e fanno bene la fase difensiva, è inutile che tu stia ad aspettare gli altri. Se dai agli avversari la maggior parte di possibilità di attaccarti e tu scegli per attaccare, è un controsenso. Peres e Florenzi possono giocare terzini bassi, noi dobbiamo giocare all’attacco e tenere palla noi nella metà campo avversaria, perchè loro sono più forti in questa situazione. Le distanze di squadra è un altro concetto fondamentale: il campo non si può stringere per larghezza più di tanto, perchè il campo resta sempre 60 metri, sulla lunghezza puoi ridurre da 110 a 55 perchè si gioca in quaranta metri, perchè devi tenere la squadra corta, noi su questo dobbiamo migliorare, non siamo ancora abbastanza bravi sulle misure della squadra”

Baldissoni ha detto sullo stadio che c’è la possibilità di cambiare impianto?
Io in questo caso qui non ho imparato niente da Baldissoni, la penso esattamente come lui, quello che ha detto è il mio pensiero. E’ una questione che riguarda la società soprattutto, però non so se alludi a quella che è la presenza degli spettatori. Un Olimpico vuoto è dannoso per la squadra e ti rafforza i meno e ti toglie i più. E’ un dato di fatto, ne abbiamo riparlato dentro, per la società è un tema caldo, se verrò coinvolto dirò nuovamente la mia, la penso come il direttore”

Inizia un ciclo intenso di partite: Allegri ha detto che Pjanic non gioca perchè era abituato ad altri carichi di lavoro. Come vi allenate?
Noi si fa meno di quello che fanno in Nazionale e alla Juventus. Se i giocatori vanno via da qui e lavorano di più, sarà così. Io so come lavoriamo noi, non come lavorano gli altri. Vedete dalle immagini quello che facciamo, basta essere attenti, per cui ti colleghi su Roma Tv e guardi i nostri allenamenti. Io non so quello che fa Allegri, mi piacerebbe, lo copierei volentieri, vedo che vince di molto, per cui (ride ndr), noi facciamo con coerenza e professionalità il nostro. Si fa un po’ di forza, resistenza, corsa, pallone, calci da fermo, rimesse laterali, attacchi sull’inizio dell’azione, palla sopra quando gli altri si chiudono”

Florenzi è una sorta di jolly, ma non crede che questo eccessivo eclettismo lo limiti in termini di crescita’
“Si può essere corretto ma si può dire anche che è bravo da tutte le parti e lo si può mettere dove si vuole. Va valutato in questo momento nei confronti della squadra, proprio perchè ha questa duttilità di saper fare tutto, deve farlo bene, non male e in previsione di quella che è la nostra struttura di squadra, nel fatto che Rudiger sta facendo dei progressi, per la fisicità che stiamo attraversando ora, cerco di tenere in considerazione tutto. Stando più lunghi, capita che a volte si difenda e si attacca non tutti insieme, non dobbiamo fare questo errore, ne dobbiamo parlare chiaramente oggi, dobbiamo prendere subito le nostre distanze. Sa benissimo sforare al di là della linea avversaria, quello che ogni tanto subisce dietro, lui lo sa fare contro gli avversari”

Samp, Viktoria e la Fiorentina di seguito, nelle ultime due gare la Roma non ha fatto due grandi partite. Cosa si aspetta dalla squadra? Che valore ha la gara con la Samp?
“Tutte le cose che ci riguardano hanno un valore importante, qualsiasi situazione che riguarda la squadra sono importanti, il modo di confrontarsi, di allenarsi, di stare in gruppo, è fondamentale ora riuscire ad essere una squadra con una misura giusta, di sviluppare le azioni e stare dentro il campo in maniera corretta, le scelte saranno fatte in questa direzione qui, per essere più compatti e più continui, nell’esercitare quelle che sono le ricerche che vogliamo attuare. L’anno scorso dopo un inizio così e così, ci siamo riusciti ed era visibile, lì dentro è stato facile esaltarsi perchè tutti avevamo il contributo dei compagni, quando una squadra si allunga così è più difficile aiutare un compagno, perchè se si sta lunghi, diventa difficile gestire la palla, muoverla spesso, bisogna fare i lanci anzichè gli spostamenti della stessa, e questo sarà il tema di oggi al rientro. Un’analisi di quella che è stata la nostra piccola storia di quest’anno, con quello che sviluppavamo l’anno scorso, perchè è già un momento per poterne parlare. Noi non dobbiamo andare a Cagliari e giocare la palla buttata e basta, dobbiamo manovrarla da dietro perchè la nostra qualità ci impone di fare questo. Qualità che ti porta ad avere più successo nel confronto con l’avversario. Lo abbiamo fatto poco lì, pochi passaggi mirati per iniziare l’azione, poca qualità, poca personalità nel gestire la pressione degli avversari, perchè la corsa è un valore dentro una partita e chi ha meno qualità ha maggiore corsa e viceversa. Se decidono di pressarti, deve essere un vantaggio per noi, non deve essere una difficoltà, perchè se vengono alti dobbiamo sfruttare gli spazi che lasciano dietro, cosa che non abbiamo fatto e lo dobbiamo fare, se no non siamo giocatori da Roma e non sono un allenatore da Roma. L’anno scorso giocavamo la palla nella metà campo avversaria, ora si è rifatto come quando sono arrivati, la palla ci scotta e mi da ancor più fastidio il fatto che spesso abbiamo rinunciato e oggi se ne parla, per ricominciare a farlo da domani”

 

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