Roma stanca, c’è Kalinic

Roma stanca, c’è Kalinic

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IL TEMPO (A. AUSTINI) – In tanti si fermano, la Roma non può. Nel campionato inevitabilmente falsato causa emergenza Coronavirus il calendario fa la differenza. E siccome Cagliari è una delle città dove si può giocare, i giallorossi andranno in campo oggi alle 18, a sole 70 ore dalla fine della partita di Europa League sul campo del Gent. Fonseca che si era già lamentato in Belgio per il mancato posticipo della gara al lunedì, ieri in conferenza stampa ha rincarato la dose e sarà costretto a cambiare più di quanto vorrebbe. A cominciare dall’uomo al centro dell’attacco: «Gioca Kalinic dal 1’» dice il portoghese alla vigilia, annunciando la panchina per Dzeko, uno dei più provati dopo tante, troppe partite giocate senza sosta.

Dal gol annullato col Cagliari alla nuova chance in Sardegna, tocca di nuovo al croato, che non ha mai segnato in giallorosso e ci è riuscito appena una volta in tutto il 2019. Anche oggi tanti assenti, si arrende pure Perotti, Fonseca si consola in parte con i progressi di Pellegrini, Diawara e Pastore («nell’ultima settimana è migliorato molto» dice sul Flaco). Ma poi presenta un quadro allarmante: «Il gruppo è stanco – spiega il tecnico – come è normale che sia. Abbiamo avuto poco tempo per recuperare da un match giocato su un campo difficile».

Gli fanno notare che il Cagliari ha disputato finora nove gare in meno della Roma ma l’allenatore spiega che «il numero di partite non è importante adesso, conta il tempo di recupero tra una gara e l’altra. Io non voglio che la questione della stanchezza possa essere una scusa, ne ho parlato perché me lo hanno domandato ed è la verità, noi non abbiamo il tempo sufficiente per recuperare dopo il Gent: per me è importante avere almeno 72 ore di stacco». Lo ripete da inizio anno, ma nessuno gli dà retta.

Insomma le premesse per la trasferta cagliaritana non sono le migliori, tanto più su un campo storicamente avverso alla Roma. Fonseca, però, continua a credere alla rincorsa al quarto posto «perché sono una persona ottimista. Non credo che l’Atalanta non perda punti fino al termine del campionato, ma noi dobbiamo fare meglio. Vedo che il gruppo ci sta credendo e io ho molta fiducia nei miei giocatori, dobbiamo continuare a lavorare per raggiungere la Champions». C’è spazio anche per un pensiero sui tanti rinvii in campionato, con la classifica piena di asterischi e un’inevitabile disparità. Fonseca non alza i toni, ma fa capire che non è d’accordo con la scelta della Lega. «Mi fido delle autorità, per questo dobbiamo pensare che loro stiano cercando di fare tutto il possibile. Dopo si può dire che potrebbero esserci delle problematiche di regolarità sportiva. Se si blocca una partita allora non deve giocare nessuno, o se uno gioca allora lo devono fare tutti a porte aperte o chiuse, senza differenze». Ma così non sarà. Quanto all’imminente cambio di proprietà, l’allenatore dribbla la domanda in scioltezza: «Se dovesse succedere ne potremmo parlare». Questione di giorni e il futuro sarà già realtà.

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