Roma: stipendi, si taglia

Roma: stipendi, si taglia

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IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) – La Roma oggi ha un monte ingaggi di 83 milioni di euro lordi, oltre 100 con i premi e gli stipendi relativi allo staff tecnico. Una cifra che la nuova Roma non vuole più sostenere: se si ipotizza un taglio di circa il 20-25 per cento, non si va molto lontano dall’obiettivo degli uomini di DiBenedetto. Questo significa che sono da prevedere anche cessioni eccellenti, almeno dal punto di vista dello stipendio. La nuova Roma ha intenzione di calmierare gli ingaggi e, secondo indiscrezioni, i dirigenti che faranno riferimento all’imprenditore di Boston potranno concedersi un solo strappo alla regola, legato al nome di Daniele De Rossi (contratto in scadenza giugno 2012).
Già qualche anno fa, Antonio Conte, l’avvocato della Roma, portò avanti insieme con qualche dirigente giallorosso e i sindacalisti della squadra, all’epoca Damiano Tommasi su tutti, la battaglia delle spalmature, dei tagli degli ingaggi e affini. È passato parecchio tempo, in mezzo c’è stato l’autofinanziamento e la così detta gestione virtuosa della famiglia Sensi ma ora le cose stanno in tutt’altra maniera. DiBenedetto e i suoi soci sono stati chiari: gli ingaggi sono troppo alti e vanno abbassati. Perchè con il passare del tempo sono addirittura aumentati.
Compito non facile, all’orizzonte. Perchè cedere giocatori che guadagnano cifre importanti non è semplice. E, allora, si potrebbe ricorrere alla spalmatura dei contratti in essere e cominciare a farne nuovi a cifre relativamente basse. Un esempio: si dice che la nuova Roma abbia proposto all’argentino Pastore uno stipendio di 1,5 milioni di euro netti l’anno. Oggi quella cifra a Trigoria la guadagnano in parecchi, ma sono troppi quelli che guadagnano ancora di più e che non rientrano al cento per cento nei progetti legati alla Roma di domani.
Al momento la Roma è tra le prime società di A come monte ingaggi: pesi come J.Baptista e Adriano sono stati già tolti, ma non è abbastanza. Basti pensare che, per fine prestito, a Trigoria tornerà Cicinho, oggi al Villarreal, che ha ancora un anno di contratto a 4 milioni lordi di euro. Non ci sarà più Mexes, che stava intorno ai tre milioni netti a stagione, e chi prenderà il suo posto dovrebbe percepire la metà. Ecco perché si parla di talenti giovani: alto rendimento (in prospettiva), basso guadagno. Poi, ovvio, ci sono le eccezioni. De Rossi, come detto, è sicuramente una di queste. Ma, seguendo questa nuova/vecchia linea politica, diventa complicato ipotizzare l’acquisto con una certa scioltezza di gente dallo stipendio pesante. Si è parlato a lungo, ad esempio, della possibilità/voglia che ha la Roma di ingaggiare un portiere come Buffon: discorsi fatti prima del diktat di DiBenedetto relativo agli stipendi, però. Questo vuol dire che Buffon, che alla Juventus ha uno stipendio superiore a quello che ha Totti nella Roma, difficilmente potrà arrivare nella nuova Roma se non ridurrà, e pure tanto, le proprie pretese economiche. Ecco perchè si deve cominciare a pensare anche a altri portieri, tipo Sorrentino del Chievo, Rosati del Lecce o Handanovic dell’Udinese o a una soluzione straniera. Ieri sera incontro a cena tra Sabatini e Pradè, primo passo per una prossima collaborazione tinta di giallo e rosso.
Intanto, prende corpo la possibilità che in futuro nella nuova Roma ci sia spazio (dirigenziale) anche per Angelo Peruzzi, stimatissimo da Walter Sabatini fin dai tempi della Lazio.

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