Roma ‘svanita’: da seconda a quinta in 2 anni. Persi 50 punti...

Roma ‘svanita’: da seconda a quinta in 2 anni. Persi 50 punti dalla Juve e 36 dal Napoli alla 26esima giornata

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TIM CUP 2018-2019: FIORENTINA VS ROMA

FOCUS CGR – C’era una volta la Roma competitiva per il vertice della Serie A. Non dieci anni fa, ma appena due stagioni fa. Sembrano passati secoli, ma ‘così è se vi pare’. Era la Roma di Szczesny, Rudiger, Manolas, Fazio, in difesa, di Palmieri, Nainggolan, Strootman, De Rossi e della coppia d’oro Salah-Dzeko. In panchina come secondo portiere, dove oggi siede Mirante, c’era Alisson Becker, considerato oggi il numero 1 al mondo. Era una Roma solida, di caratura internazionale, incapace salvo rare eccezioni di andare incontro a batoste o disfatte epocale, ma soprattutto frutto di un lavoro certosino svolto da Walter Sabatini, nell’identificazione di profili adatti, caratterialmente e tecnicamente, per giocare all’ombra del Colosseo.

Alla 26° giornata di due stagioni fa la furia di Nainggolan si abbatteva sull’Inter di Pioli a San Siro: 3-1 per i giallorossi guidati da Spalletti e secondo posto blindato a 59 punti, -7 dalla Juve e +5 sul Napoli. Al quarto posto c’era l’Atalanta dei miracoli di Gasperini con 51 punti (ma all’epoca la quarta posizione non valeva la Champions). Poi la Lazio a 50 e le milanesi a distanza siderale dal vertice: Inter 48, Milan 47.

Una Roma dunque non ancora allestita al 100% per provare a detronizzare la Juventus, ma stabilmente in Champions, con la possibilità di crescere e investire per vincere (finalmente). Lo scorso anno l’arrivo di Monchi ha portato una nuova rivoluzione: l’addio di Spalletti e Di Francesco alla guida di una squadra che pezzo per pezzo è stata di fatto smontata: 241 milioni spesi sul mercato per 21 calciatori a fronte di cessioni eccellenti che come in un perverso gioco dell’oca sembra aver riportato la Roma al punto di partenza risalente a 4-5 anni fa. Via Rudiger, Paredes, Salah poi Palmieri a gennaio. Successivamente Nainggolan, Strootman e Alisson con Szczesny perso in precedenza. Il resto è storia recente, tra contraddizioni, scelte di mercato illogiche, giocatori dispersi nei meandri di infortuni a ripetizione, una crisi tecnica senza fine che ha visto la Roma ondeggiare in una tempesta che appare inarrestabile.

I primi scricchiolii in campionato si erano già percepiti lo scorso anno (coperti dal miracolo della semifinale di Champions), ma dopo la sconfitta nel derby di sabato sera è possibile realizzare un’analisi statistica che in maniera eloquente ed inquietante descrive l’attuale ridimensionamento tecnico e sportivo dei giallorossi: rispetto alla 26 giornata del 2016-2017, la Roma ha totalizzato -9 punti lo scorso anno e -15 in questa, per un dato aggregato di 24 punti.

In due campionati, la Roma ha perso la bellezza (bruttezza) di 50 punti dalla Juventus, 36 dal Napoli, 15 dall’Inter, 10 dal Milan. Uno stillicidio in termini di punti, posizioni in classifica e ambizioni che pone oggi la Roma nelle condizioni di potersi ancora giocare – virtualmente – le chance di arrivare quarta e quindi disputare la prossima Champions League, ma anche di non qualificarsi alle coppe Europee visto l’alto rendimento di Atalanta e Torino che dietro la Lazio (con una partita da recuperare) premono per staccare un pass per l’Europa League.

TABELLE:

2016-2017

  1. Juventus – 66 punti
  2. Roma 59
  3. Napoli 54
  4. Atalanta 51
  5. Lazio 50
  6. Inter 48
  7. Milan 47

2017-2018

  1. Napoli 69
  2. Juventus 65
  3. Lazio 52
  4. Inter 51
  5. Roma 50
  6. Milan 44
  7. Atalanta 38

2018-2019

  1. Juventus 72
  2. Napoli 56
  3. Milan 48
  4. Inter 47
  5. Roma 44
  6. Atalanta 41
  7. Lazio 41

 

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