Roma, una festa colossale. Mou e squadra portati in trionfo da 150mila...

Roma, una festa colossale. Mou e squadra portati in trionfo da 150mila tifosi esaltati

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«What the fuck is happened?», chiedono due turiste americane incagliate nel delirio collettivo che la vittoria della Conference League ha generato. «Che cosa diavolo sta succedendo?», preferiamo tradurre. Niente di grave. Semplicemente che oltre centocinquantamila persone hanno deciso di dire grazie a una squadra di calcio in grado di far sentire ciascuno di loro come parte integrante del flusso della storia. La Roma non vinceva un trofeo da 14 anni e proprio per questo si era venuto a creare un gap generazionale che porta i più giovani a vivere una sorta di “prima volta” cosciente di un successo e i più anziani a spolverare i loro ricordi. Davanti a una passione del genere, si capisce perché i programmi originali cambino in corsa. Partiti intorno alle 16 dalla zona della Colombo, gli autobus dovrebbero arrivare alle Terme di Caracalla e proseguire per il Circo Massimo. Tre giri e poi direzione Colosseo per le ultime foto e la fine della celebrazione. Possibile? No, impossibile. Un percorso stradale che a regime si compie in una decina di minuti diventa un “happening” lungo oltre quattro ore con tanti protagonisti diversi.

Come scrive la Gazzetta dello Sport, sull’autobus dei calciatori è festa da ragazzi. Si parte in maglietta rossa, ma la temperatura bollente fa mettere subito a nudo tutti i tatuaggi. La folla circonda il mezzo, si rischia, così per fare dieci metri occorre mezz’ora. Ma non importa perché si canta e si balla. I cori della curva come le canzoni alla moda. Si beve anche. Birra e champagne per tutti, che fanno salire ebbrezza e stupore. Sono Mancini e Zaniolo a guidare la festa, ben supportati da Spinazzola e Ibanez. La vera meraviglia, però, trova spazio sul terzo autobus, che si aggrega più tardi. Li c’è la famiglia Friedkin al gran completo, che beve champagne ed è quasi incredula per ciò che vede. Migliaia di bandiere, persone arrampicate sugli alberi e sui semafori, fumogeni giallorossi che delimitano la strada, traffico congestionato per tutto il quadrante cittadino, con chilometri di auto ferme in mezzo alla strada. Anche Dan, adesso, è uno dei re di Roma a cui chiedere tutto. Per questo si innalza il coro: «Presidente, portaci Dybala» a cui l‘uomo risponde solo con sorrisi.

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