Roma, Zaniolo valore crollato. Da Karsdorp a Viña quanti sprechi

Roma, Zaniolo valore crollato. Da Karsdorp a Viña quanti sprechi

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Roma vs Shakhtar Donetsk Amichevole

José Mourinho è stato senz’altro abile con baby come Zalewski, Bove e se vogliamo Tahirovic, mentre ha avuto più difficoltà con altri il cui valore, proprio grazie a lui, avrebbe dovuto lievitare. Il caso più eclatante è quello legato a Nicolò Zaniolo, ma anche Rick Karsdorp, Marash Kumbulla, per non parlare di Matias Viña ed Eldor Shomurodov, che hanno avuto una parabola discendente nella valutazione.

Negli ultimi giorni proprio la vicenda Zaniolo ha cannibalizzato l’attenzione dei tifosi giallorossi, perciò è saltata agli occhi la forbice tra il valore passato e la cifra di cessione. Se nell’inverno del 2019 l’allora dirigente juventino Paratici nel suo pizzino la valutava 40 milioni, solo la scorsa estate la Roma per l’attaccante ne chiedeva 60 magari trattabili, ma ben lontani dai 16 milioni più bonus a cui è stato ceduto al Galatasaray.

Così oggi Nicolò diventa il paradigma dei tanti non valorizzati. Discorso diverso per Rick Karsdorp. L’olandese – fuori ormai dai primi di novembre – era un titolare fisso della squadra, ma la lite di Reggio Emilia alla fine del match contro il Sassuolo, resa pubblica, ha reso impossibile venderlo a gennaio alle cifre volute, depauperandone il valore. Adesso il ragazzo sta per tornare in gruppo, ma dovrà scalare gerarchie per recuperare vetrina. Un po’ come Marash Kumbulla, che ai tempi del Verona era inserito fra i “classe 2000” più promettenti d’Europa e adesso è un panchinaro fisso a rischio di errore. Eldor Shomurodov, grazie alle sue qualità in campo aperto, sembrava perfetto per il gioco dello Special One, invece è finito presto ai margini e adesso deve rivalutarsi in prestito allo Spezia. Singolare anche la parabola di Viña, che da possibile terzino titolare sulla fascia sinistra è stato scavalcato non solo dall’azzurro Spinazzola, ma anche dall’adattato baby Zalewski, per non parlare di El Shaarawy.

Per ciò che concerne diversi altri, se il valore è stato intaccato poco o nulla visto il prezzo di acquisto, è il valore tecnico in discesa. Zeki Celik è stato scavalcato nelle gerarchie di fascia destra anche dall’adattato Zalewski, mentre sorprende l’involuzione di alcuni giocatori presi a parametro zero.

Come scrive la Gazzetta dello Sport, parliamo di Andrea Belotti, che è l’ombra dell’attaccante leader del Torino, oppure Ola Solbakken, che per ora sembra totalmente un pesce fuor d’acqua nel nostro campionato, come ha certificato lo stesso Mourinho. Discorso ambivalente per la difesa. Se Ibanez è senz’altro cresciuto grazie alla “cura portoghese”, c’è Gianluca Mancini che pare andare spesso fuori giri per il sovraccarico di tensione che José propone ai suoi. Morale: per spendere occorre di sicuro la Champions, ma anche vendere bene. Quello che la Roma cerca da tempo, sperando nella valorizzazione dei propri giocatori.

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