Scudetto un’eterna ossessione

Scudetto un’eterna ossessione

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IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) – La Roma riparte. I dubbi li abbiamo riferiti: ora bisogna solo aspettare la fine del calciomercato (e l’arrivo degli ultimi, necessari, rinforzi) e il recupero degli infortunati, da Karsdorp a Florenzi fino a Emerson, chi più chi meno sulla via di guarigione. La Roma riparte almeno da qualche certezza, quella sì. La certezza che non va sottovalutata è legata alla professionalità e la bravura dell’allenatore. Questo non è garanzia di successo, perché anche i più preparati steccano, ma sulle qualità di Eusebio, risultati alla mano (per il calcio espresso e per le piccole grandi imprese con il Sassuolo) sono sotto gli occhi di tutti. Di Francesco ha avviato un lavoro, che ora non può essere concluso. Ha bisogno di tempo e di tranquillità e soprattutto ha bisogno di suoi uomini da inserire al posto giusto. Per la perdita di calciatori importanti e, come detto, essendo solo l’inizio di un percorso e avendo ancora l’organico non completo, Di Francesconon può ereditare il secondo posto lasciato da Spalletti. Ovvero, la Roma, oggi, non è l’antagonista principale della Juventus. Siamo ai ragionamenti teorici, inutile sostenere che il campo sarà il sovrano. E’ scontato. Sulla carta, è altrettanto scontato che la Roma parta in ritardo rispetto alle favorite che, a detta di tutti, sono Juventus (per diritto acquisito) e il Napoli (perché gioca bene, è collaudata e ha l’ossatura vecchia come garanzia).

LE COPPIE – I pronostici possono essere ribaltati e la Roma, come detto, ha i mezzi per farlo, per provare a superare quell’ossessione chiamata scudetto. Perché intanto, chi è arrivato, ha qualità per mettersi in evidenza. Defrel è un ottimo calciatore, così come Kolarov, ma si può fare di più. La rosa della squadra ha perso titolari eccellenti ma è migliorata nelle alternative, che lo scorso anno sono mancate e hanno fatto la differenza in negativo nel momento clou della stagione. Il centrocampo ha due calciatori per ruolo: Pellegrini-Nainggolan, De Rossi-Gonalons, Strootman e Florenzi o in questo momento Gerson. In difesa, sempre come numero, siamo al gioco delle coppie, ne va testata l’affidabilità, discorso che riguarda i nuovi arrivati come Moreno e soprattutto Peres, che deve cercare una stabilità di rendimento in attesa del titolare, Karsdorp. Reparto, quello della difesa, soggetto a cambiamenti da qui a fine mercato. In attacco, come noto, manca l’esterno alto chiesto a gran voce da Di Francesco. Per ora si contano in quel ruolo Defrel, Under (più Florenzi in divenire), dall’altra parte Perotti e El Shaarawy e in mezzo Dzeko. Proprio su Dzeko: i numeri (39 gol in 51 partite nella scorsa stagione) ci dicono che il bosniaco sia la vera certezza. La Roma ha in rosa il capocannoniere dell’ultimo campionato. Non sarà facile ripetere quei numeri, ma la Roma ha comunque un grande centravanti a disposizione.

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