Sottomarino affondato

Sottomarino affondato

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Quanto ci è mancata. Quanto desideravamo e aspettavamo una notte così. Una serata magica, europea, da cuori forti e urla in gola. Non si è vinto nulla, è vero, ma queste serate hanno l’incredibile forza di dare la speranza di potercela fare, la voglia di alzarsi la mattina con il buon umore e gridare al mondo: «Sì, ci siamo anche noi». Sembra un remake di Roma-Fiorentina, e in larghi tratti forse lo è, ma la trasferta spagnola riesce a dare alla stagione e alla squadra un significato ancora più profondo.

I giallorossi tornano da Villarreal con la consapevolezza di poter dettar legge contro qualunque avversario, a patto di non abbassare mai la guardia. Perché se il dato maiuscolo che viene fuori sono le 4 reti messe a segno (quarta volta in questa Europa League) o le 3 infilate da Dzeko, rischia poi di passare in secondo piano la stratosferica prova difensiva, che permette ad Alisson di uscire da un campo caldissimo come il Madrigal con un sv in pagella. Con l’impressione di giocare una bella partita a battaglia navale infatti, i ragazzi di Spalletti non sbagliano una mossa, dimostrando maturità, carattere e una già anticipata eccellente forma fisica, abbattendo i sottomarini gialli senza possibilità di replica (a meno di clamorosi colpi di scena tra una settimana all’Olimpico). La perla di Emerson che sblocca l’incontro rappresenta poi il sigillo al periodo d’oro del laterale brasiliano e una sorta di Occidentali’s Karma (rimanendo in tema sanremese) in risposta alle cattive notizie su Florenzi che avevano anticipato la partenza per Villarreal. Questa Roma è bella, viva e può andare lontano. Ma? Direbbe qualcuno. Questa volta non ci sono ma. L’unico freno a Nainggolan e compagni lo possono mettere loro stessi, perché avversari in grado di poterli dominare senza difficoltà, da un anno e mezzo a questa parte, ancora non si sono visti. La strada è ancora lunghissima, fare previsioni o esaltarsi troppo adesso sarebbe assolutamente fuori luogo, ma questa squadra ha le potenzialità per fare tutto: «Fare o non fare, non c’è provare», diceva il buon maestro Yoda e non ci può essere miglior insegnamento anche per gli uomini di Spalletti.

La prossima tappa ci riporta a casa. Questa volta l’ostacolo si chiama Torino, desideroso di fare il colpaccio, puntando sui gol di Belotti e sulla legge degli ex, tanto cara dalle parti di Trigoria, di Ljajic e Iago Falque, già trascinatore nel match d’andata. La stanchezza psico-fisica che può importare l’impegno di Europa League sarà un fattore da non sottovalutare, mentre sarà uno stimolo in più continuare l’en plein di successi tra le mura amiche. La settimana di Corrida giallorossa quindi non è ancora finita, c’è da neutralizzare l’ultimo toro.

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