Spalletti “πολύτροπον” come Ulisse. Nasce la Roma “multiforme”

Spalletti “πολύτροπον” come Ulisse. Nasce la Roma “multiforme”

SHARE

FOCUS CGR – La vicenda Totti e lo strascico planetario di polemiche, giudizi e scontri anche molto accesi in seno alla tifoseria, ha ridimensionato il significato, ma soprattutto le importanti risposte, arrivate dalla vittoria della Roma contro il Palermo.

Dal ritorno di Kevin Strootman – a distanza di 13 mesi dalla sua ultima appirizione in campo contro la Fiorentina nel gennaio 2015 – alle prime doppiette in Serie A di Dzeko e Salah, sempre più coppia ben assortita dal lavoro di Luciano Spalletti, al ritorno al gol di Seydou Keita, che scrive il suo nome in calce alla lunga lista dei marcatori giallorossi stagionali, salita dopo la rete del maliano a quota 18 in campionato (record assoluto in A).

SPALLETTI 1roma veronaLa vera rivoluzione di Spalletti dal punto di vista tattico, è stata quella di cucire addosso alla sua Roma più vestiti, interpretando in maniera straordinaria ogni momento, con un occhio vigile anche alle qualità dell’avversario di turno e partendo dal presupposto che il problema principale – non l’unico – della stagione giallorossa finora aveva riguardato la fase difensiva.

Ecco perchè l’integralista del 4-2-3-1 o presunto tale per molti (dimenticando che ad Udine ad esempio aveva sempre giocato con la difesa a 3 e che allo Zenit spesso e volentieri aveva adottato il rombo a centrocampo), è tornato a Roma con l’intento di far fare alla squadra capitolina un salto di qualità, nella dimensione europea del calcio “multiforme”.

“Oggi in Europa ci sono tanti allenatori, molti dei quali arrivati qui in Italia, che sanno cambiare pelle alla propria squadra in base alle esigenze, in base all’avversario o alle caratteristiche dei giocatori che hanno a disposizione. Dobbiamo imparare a giocare con più sistemi tattici, con moduli diversi, perchè l’imprevedibilità e la corretta interpretazione sono valori assoluti, che fanno la differenza”. Questo concetto Spalletti lo va ripetendo dal primo giorno in cui si è reinsediato a Trigoria, convinto che con il materiale tecnico a disposizione si possa cambiare di domenica in domenica l’atteggiamento tattico, senza perdere efficacia.

SPALLETTI 6 roma veronaNon è un caso che dal suo arrivo, la Roma subisca meno in fase difensiva: i giallorossi nelle prime sette gare del girone di ritorno hanno subito solo 5 gol, mentre all’andata ne subirono 9, a fronte di 16 reti realizzate segnati contro le 17 dell’andata.

La produzione offensiva è rimasta dunque la stessa, ma dietro, la situazione è migliorata sensibilmente: si concede meno all’avversario, salvo sporadiche situazioni dovute ad errori individuali sui quali si sta lavorando quotidianamente, ma i movimenti dei reparti sono logici, studiati, armaniosi.

Omero nei primi versi dell’Odissea definì Ulisse “πολύτροπον”, cioè multiforme, dotato di un ingegno tale da permettergli di assumere più vesti, di usare l’astuzia nelle situazioni di estrema difficoltà.

Nel nostro caso il termine aulico utilizzato dal cantore delle gesta degli eroi greci può essere perfettamente applicato alla gestione del tecnico toscano, che in otto partite – compresa quella di Champions contro il Real – ha utilizzato 24 calciatori, cambiando 5 moduli diversi:

  • 3 volte il 4-2-3-1 contro Hellas, Carpi e Sampdoria,
  • 2 volte il 3-4-2-1 contro Frosinone e Sassuolo,
  • 1 volta il 3-5-2 contro la Juventus,
  • 1 volta il 4-3-3 contro il Real,
  • 1 volta il 4-3-1-2 contro il Palermo.

Cinque diversi sistemi di gioco che hanno portato alla Roma 16 punti nel girone di ritorno (a fronte dei 14 dell’andata), seconda miglior squadra dietro la Juventus.

Spalletti come Ulisse ha intrapreso un viaggio lungo e tortuoso, con l’intento di completare quel lavoro di qualità iniziato e poi interrotto sei anni fa e spinto dal concreto intendimento di non rimanere legati ad un solo modo di giocare, ad un solo sistema, che alla lunga possa ingabbiare la Roma e renderla schiava.

Una rivoluzione appunto, che proseguirà anche nelle prossime partite e che sta portando all’immediata valorizzazione di alcuni calciatori che sembravano essersi persi nei meandri della crisi tecnica della gestione precedente. Uno su tutti Edin Dzeko: rivitalizzato, anche dal punto di vista fisico, il bosniaco è andato a segno tre volte negli ultimi due match di campionato, mostrando miglioramenti sensibili sul piano della partecipazione efficace alla manovra sensibile, anche con l’assist vincente a Salah.

Determinante in questo senso la scelta di Spalletti di far giocare vicino all’ex City un’altra punta: lo ha fatto in maniera efficace Nainggolan (as esempio a Modena col Carpi), lo ha fatto con grandissima qualità Mohamed Salah contro il Palermo.

Con quale modulo giocherà a Empoli la Roma? Lo scopriremo nella prossima puntata…


ECCO IL RIEPILOGO DEGLI SCHIERAMENTI

Roma-Verona    4-2-3-1
Szcznesy, Maicon, Manolas, Castan, Digne; De Rossi, Pjanic; Florenzi, Nainggolan, Salah, Dzeko

Juventus-Roma   3-5-2
Szczesny, Manolas, De Rossi, Rudiger; Florenzi, Pjanic, Vainqueur, Nainggolan, Digne; Salah, Dzeko

Roma-Frosinone   3-4-2-1
Szczesny, Manolas, De Rossi, Zukanovic; Rudiger, Keita, Pjanic, El Shaarawy; Nainggolan, Salah; Dzeko

Sassuolo-Roma    3-4-2-1
Szczesny, Rudiger, De Rossi, Zukanovic; Maicon, Pjanic, Keita, El Shaarawy; Nainggolan, Salah, Perotti

Roma-Sampdoria   4-2-3-1
Szczesny, Maicon, Manolas, Rudiger, Zukanovic; Pjanic, Keita; Florenzi, Perotti, El Shaarawy; Salah

Carpi-Roma  4-2-3-1
Szczesny, Florenzi, Manolas, Rudiger, Digne; Vainqueur, Nainggolan; Salah, Perotti, El Shaarawy; Dzeko

Roma-Real Madrid   4-3-3
Szczesny, Florenzi, Manolas, Rudiger, Digne; Vainqueur, Pjanic, Nainggolan; Salah, Perotti, El Shaarawy

Roma-Palermo  4-3-1-2
Szczesny, Maicon, Manolas, Rudiger, Digne; Keita, Florenzi, Nainggolan; Pjanic, Salah, Dzeko

*Subentrati per almeno 1 minuto: Totti, Strootman, Gyomber, Emerson P., Iago Falque,

NO COMMENTS

LEAVE A REPLY

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.