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Spalletti: “Resterò se competeremo per lo Scudetto. Totti? Mi dispiace, c’è stato un malinteso. Venerdì tutti allo stadio”

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Luciano Spalletti è intervenuto ai microfoni di Radio Rai e Roma Radio. Queste le parole espresse alla Rai:

“Mi aspettavo discorsi diversi, ma alla fine sono sempre gli stessi sull’ambiente. Si è diffusa l’idea che qui non si può lavorare, è un alibi ed è il nostro nemico numero uno. Qui ci sono tutte le qualità per lavorare bene. Dobbiamo avere la responsabilità di sfruttare questo grande privilegio ed imporre il nostro stile, ‘ruzzando’. Non abbiamo ancora solidità mentale, che è la differenza tra un vincitore ed un ipotetico vincitore”.

Sul caso Totti, Spalletti risponde: “Francesco è uno dei calciatori più importanti che ho a disposizione, ma un allenatore si trova a fare anche scelte diverse. Io sono venuto qui per allenare la Roma. Lui è venuto fuori da un infortunio ed ora è un periodo che si allena bene. Tra me e lui c’è stato un malinteso che è dispiaciuto ad entrambi. E’ tutto ok. Quello che lui deve fare è semplice: parlerà col presidente ed io non ho alcuna voglia di interferire. Io spero che Francesco chieda quello che gli suggerisce il suo cuore, che spesso gli ha dato suggerimenti corretti. Se ci sarà un confronto, io sarò al fianco di Francesco ma senza disturbare nulla. Io tento di avere altri calciatori come Totti nella mia squadra”.

Sulla sua permanenza a Roma, il tecnico toscano non ha dubbi: “Se io rimango alla Roma, voglio avere la possibilità di poter competere per lo Scudetto. Secondo in classifica ci sono arrivato già diversi anni”.  

Sabatini? Io, prima di tutto, devo pensare a convincere la società che io possa continuare a lavorare qui. In caso di risultato positivo, e non parlo solo di classifica, da parte mia ci sarà la volontà di continuare a lavorare con gli attuali. Sabatini ha dimostrato di essere tra i più bravi nel suo ruolo. Ad Empoli ho avuto un grande messaggio dalla squadra, anche chi è rimasto fuori si è dimostrato lupo affamato”.


 

Spalletti a Roma Radio:

“La gara con la Fiorentina è delicata e se vogliamo avere qualche chance in più c’è bisogno che il pubblico sia con noi” ha affermato Spalletti. “Quelli che parlano dell’amore romanista, lo devono dimostrare in questa occasione, la Roma è importante come la famiglia”.

Venerdì quindi tutti allo stadio?

“Noi dobbiamo pensare a questa cosa: come detto la Roma deve essere fondamentale al pari della famiglia, tutte le altre cose vengono dopo. Se non si viene venerdì a vedere la partita, poi può nascere qualche dubbio che si anteponga qualcos’altro alla squadra. Io dico a quelli che evidenziano questo amore profondo per il club, questo tatuaggio infinito nel cuore, che ora è il momento di dimostrarlo”.

Anche ad Empoli è stato importante?

“Sì, contro quell’avversario è stata una prova di forza. L’Empoli gioca bene al calcio e penso che tutto il pubblico che avevamo dietro lì è stato fondamentale: se ci fanno sentire a casa nostra diventa fondamentale. Spero che venga riproposto anche nelle prossime partite in casa”.

La sfida con la Fiorentina non sarà magari decisiva ma importante anche in prospettiva terzo posto, concorda?

“Sì, sarà importante e delicata, anche perché anche loro sono una grande squadra e giocano un calcio bellissimo. Tra le squadre di testa quella viola è di sicuro quella che è stata più brava ad essere così in alto. Hanno una forza consolidata di squadra perché pur avendo qualcosa in meno sotto l’aspetto dei nomi rispetto alle rivali, sono stati bravi a tenere sempre quella posizione di classifica finora”.

Quanto è soddisfatto della risposta squadra alle sue sollecitazioni in queste settimane?

“La risposta più importante l’ho avuta con l’Empoli, dove abbiamo fatto delle scelte che potevano essere delicate. Quella dei ragazzi è stata una risposta importantissima perché abbiamo fatto vedere che la nostra squadra è un branco di lupi ma fuori ci sono anche altri lupi che possono aiutare. L’obiettivo è di portare al livello dei più grandi calciatori che abbiamo anche quelli che al momento sono meno conosciuti”.

Quali sono i margini di miglioramento?

“Ci deve essere sempre margine. Con l’Empoli siamo stati quasi perfetti, visto che abbiamo comandato la partita e saputo soffrire, concedendo pochi tiri alla squadra di Giampaolo che di solito va alla conclusione tante volte”.

Una curiosità: quale è stato il primo pensiero nel momento del suo ritorno qui a Roma?

“Qui ho trascorso dei pezzi di vita dove ho fatto tante cose e dove ho lasciato, prima di andare via, dei sentimenti difficile da dimenticare. Ritornare dove hai vissuto del resto piace sempre a tutti, visto che ci sono dei ricordi forti. Qui ho anche altre componenti. A Roma infatti studia uno dei miei figli, ma anche l’altro che vive in America vive il sentimento per la Roma in maniera forte, svegliandosi all’alba per vedere le gare”.

 

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