SPALLETTI: “Uomini veri nella mia Roma. Szczesny? Se farà scelte diverse, abbiamo...

SPALLETTI: “Uomini veri nella mia Roma. Szczesny? Se farà scelte diverse, abbiamo Alisson. Mercato? I Primavera per fare numero, cerchiamo una soluzione che alzi il livello” (VIDEO)

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CONFERENZA STAMPA – Queste le dichiarazioni di Luciano Spalletti alla vigilia di Udinese-Roma:

“Perotti ha un risentimento muscolare al soleo sinistro e non ci sarà. Rimane poi solo Florenzi che aspettiamo a braccia aperte, perchè sarebbe il nostro grande rinforzo. Gli altri tutti a disposizione”

2 soli gol subiti negli ultimi 5 incontri, a Genova la Roma ha vinto con gli scarponi da lavoro come detto da De Rossi. Dove può migliorare la Roma nel girone di ritorno?
“Abbiamo fatto delle cose buonissime in funzione dello spettacolo e dei gol, i numeri dicono questo. A volte ricadiamo nell’abbassamento del rendimento, nei momenti in cui c’è da mettere un po’ di forza, di contrasti, di recuperi di palle sporche. In questo ultimo periodo però abbiamo fatto vedere di migliorare su questi atteggiamenti, la squadra ha assorbito il fatto di capire che ci sono momenti in cui serve sostanza, per poi far rivedere la nostra qualità offensiva, sono segnali importanti, a Genova abbiamo vinto meritatamente, il Genoa ci ha creato difficoltà come fatto contro altre avversarie, ma ci siamo costruiti oltre al gol fatto e venuto in maniera rocambolesca, delle azioni e delle trame offensive che potevano avere lo stesso risultato e quindi in generale penso sia corretto così, siamo sulla strada giusta”

Due trasferte nell’inizio del 2017, è stato necessario preparare le due partite in maniera differente?
“Le abbiamo preparate nello stesso modo, sono due partite insidiose in cui vanno messe le qualità che dicevo prima e che ci sono mancate in alcuni momenti, la differenza è che a Genova c’è anche quell’ambiente lì che ti limita nella tua espressione calcistica, Udine sarà più facile giocare, ma hanno giocatori di forza, di corsa profonda, un allenatore espertissimo e a Udine è facile poter evidenziare una libera personalità per i calciatori, cosa che è più difficile alla Roma, all’Inter, al Napoli o al Milan, dove per forza devi accostare questo tuo essere calciatore al volere della piazza di raggiungere risultati e vittorie”

Pinzi che lei ha allenato a Udine l’ha definita un pazzo scatenato, a suo modo geniale, ha aggiunto che una volta si mangiò un pezzo di carta e a Udine sollevò una panchina?
“Mi ha dato una mano (ride ndr), quando lo guardavo capiva subito quello che dovevamo fare, Pinzi è stato un professionista eccezionale, rivedo molto in quella squadra lì questa Roma attuale, avevo un contatto bellissimo con tanti, giocava da tutte le parti, mi metteva a disposizione risultati in tutti i ruoli, c’erano degli uomini veri come in questa Roma qui, c’erano giocatori come Muzzi, Giannichedda, Fiore, Sottil, Sensi, De Sanctis, una squadra bellissima, dove ogni volta che si andava in campo, andavano al di là delle proprie possibilità per il risultato dell’Udinese. Come succede qui oggi alla Roma, vedo tanti calciatori che per il risultato della Roma ci stanno a metterci qualcosa in più del normale”

Delneri l’ha preceduta qui a Roma, c’è un punto in comune che vi lega come allenatori? La differenza più grande?
“Mi resta difficile parlare di me stesso, Delneri è un allenatore forte, perchè l’ha sempre messa sulla battaglia, sulla velocità, sui ribaltamenti continui, difesa alta sempre, a rischio di prendere delle imbarcate, però grandissima coerenza dall’inizio alla fine, anche ora è un allenatore che ti toglie il fiato, ti viene a stuzzicare dall’inizio, ti salta addosso con pressioni a livello di squadra perchè vuole fare la partita. Lo abbiamo visto anche con l’Hellas qui alla mia prima partita quando sono tornati, potevamo vincere noi ma anche loro, è finita in parità, gioca senza timori, senza rimorsi, il plauso più corretto è quello della coerenza calcistica, uno dal quale abbiamo appreso molto”

Prima del Genova aveva parlato di Feghouli, si aspettava di averlo per Udine? Musonda che giocatore è?
“E’ un tema caldo, attuale e anche giusto che sia così perchè il momento del mercato, da parte mia diventa facile e ritorno ad essere coerente. Ho detto inizialmente che per me poteva anche non esserci questo mercato qui, perchè ho scelto questa squadra qui, la ritengo forte e bisogna lasciarla esprimere in qualche elemento. Ho portato ad allenarsi con noi Frattesi e Tumminello, ci sono altri come Marchizza nella squadra di De Rossi, è un allenatore forte che ci da delle risorse da inserire nella prima squadra. Chiaramente bisogna evitare di iniziare dalla fine, esempio: si fa giocare Emerson chiedendogli di diventare Candela, ma c’è bisogno di un periodo di crescita, poi ci diventerà Candela, ve lo farò vedere, ma serve del tempo. Non ho chiesto niente alla società, ho sposato questa causa quando hanno avuto bisogno, sono venuto a piedi pari buttandomici con tutto l’amore che ho per questi colori e si lavora sugli elementi che si hanno, mi concentro su quello che ho a disposizione, sperando di poter far crescere anche Gerson, che ha potenzialità, ma c’è sempre quello che è mettere un giocatore a fare una partita in un contesto dove non è abituato, avendo obiettivi massimi. C’è un periodo in cui sarà dura, in 40 giorni giocheremo tantissime partite, ma siamo tosti e non credo che avremo tanti problemi, ci saranno giocatori che non avranno molto tempo per recuperare. Diventerà difficile giocare ogni tre giorni, ma nutro fiducia nella gestione personale dei nostri calciatori, che ora ragionano nella maniera giusta, noi perderemo partite come successo in passata, ma sarà dura per tutti affrontarci”

Aveva detto che a centrocampo c’era qualcuno da prendere e che con Iturbe via, senza Salah, servirebbe un attaccante. La Juventus e il Napoli acquistano per il presente e per il futuro, hanno cambiato il rapporto di forza con voi?
“Non voglio far confusione con la mia società, devo impostare bene il mio lavoro e fare chiarezza su questo, cioè quello di far sapere ai miei calciatori che mi fido di loro, che non ho bisogno di sostituire nessuno, che ho bisogno di uno sforzo da parte loro nei momenti in cui ci sarà da soffrire. Ci sono delle possibilità, si è parlato di una possibile cessione di Manolas, se la società facesse operazioni per racimolare soldi da mettere sotto il materasso allora interverrei e farei casino, ma siccome vedo la società che cerca la soluzione per trovare la strada per sopperire a queste difficoltà che avremo, come il numero ampio di partite che avremo, sto con loro sempre. Voi mi avete chiesto se mi piace Rincon, se n’era parlato con la società di Rincon, poi non siamo riusciti a prenderlo, perchè ci sono società più forti, che in questo momento hanno più possibilità o il giocatore che fa delle scelte diverse. Ho letto questi nomi che fate, sto guardano per vedere se ci sono soluzioni che ci possono dare una mano e potrebbero essere utili, ma ci vuole tempo, sarà Massara e il suo staff a definire la soluzione adatta, io mi baso su quello che ho a disposizione, sono i nostri calciatori attuali la nostra soluzione, del mercato non mi interessa, poi chiaramente i tifosi hanno delle pretese, ma dal mio punto di vista mi fa piacere parlare in maniera trasparente. Non mi aspetto Musonda che venga qui e ci faccia vincere le partite, io do forza ai miei, a quelli che dovranno fare il doppio dei km a metà campo come Nainggola, Strootman, De Rossi, Peres Emerson etc… i rapporti di forza sono in contesti normali gli stessi, loro hanno a disposizione qualche calciatore in più di noi che in quei momenti di difficoltà che arriveranno, se non saremo fantastici e bravissimi a moltiplicare le nostre forze, potremmo avere dei problemi. I dati di fatto sono oggettivi, i nostri calciatori dovranno fare gli straordinari rispetto a quelli della Juventus, mi baserò sulla loro disponibilità, sull’affetto che nutrono per questa maglia”

Capitolo Szczesny, qualora dovesse restare alla Roma chiederebbe alla società uno sforzo per trattenerlo?
“L’intervista di Szczesny l’ho vista anche io, la cosa più importante che ha detto è quella di fare i complimenti e spiegare le possibilità di Alisson. Mentre fino a qualche tempo fa doveva nascere confusione tra questi due portieri, invece sono i primi a farsi i complimenti vicendevoli. Noi abbiamo due grandi portieri, Szczesny è un trequartista-portiere, poi e farà scelte diverse abbiamo un altro fortissimo dietro. Abbiamo bisogno di tutti e due ora, bisogna ragionare sul lungo periodo, i giocatori devono ragionare pensando anche al futuro, in base ai risultati di quest’anno, riusciremo a ritagliarci uno spazio importante nel prossimo campionato. Per cui si ragiona su ora, sul prossimo anno vedremo, sui portieri stiamo a posto, si possono fare allenamenti che finiscono 0-0 per la bravura dei portieri per mesi, perchè abbiamo due portieri fortissimi”

Con 11 partite in 40 giorni, non ha bisogno numericamente di qualche forza in più?
“Si rischia di fare anche qui confusione nel senso che c’è il livello che ti fa sta dentro la Roma e il livello che ti fa star dentro un’altra squadra. Dentro la Roma devi provare a vincere sempre, in altre squadre ti puoi concedere risultati differenti. Se prendiamo calciatori così ci facciamo del male, se riusciamo a prendere un calciatore che ti può dare un contributo in funzione dei nostri obiettivi il discorso diventa diverso, però in questo dobbiamo essere bravi, per cui il fatto numerico lo riesco sempre a coprire con il lavoro che sviluppa Alberto De Rossi, ragazzi che quando si allenano con noi alzano il livello degli allenamenti, la Roma Primavera ci ha sostituito a noi nel mandare un messaggio di grande forza in giro per l’Italia”.

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