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Stadio della Roma al rush finale: ecco cosa dice davvero la Convenzione urbanistica

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Il testo della Convenzione urbanistica, cioè del contratto vero e proprio fra il Campidoglio e i proponenti del progetto Stadio della Roma, include una serie di novità ulteriori rispetto a quelle già emerse. Il testo definitivo è stato concordato a febbraio, poco prima dell’inizio del lockdown, e nei mesi seguenti sono stati limati alcuni dettagli. Rispetto alla versione dell’ottobre 2019 spariscono gli “aventi causa”, vale a dire Radovan Vitek o chiunque dovesse subentrare a Eurnova cioè a Parnasi.

Come riporta Fernando Magliaro, su il Tempo, se la Convenzione venisse firmata oggi infatti Eurnova sarebbe “soggetto attuatore” e “stazione appaltante”, quindi spetterà a Eurnova ogni singola fase delle opere pubbliche. Più volte si ribadisce poi la necessità che le opere pubbliche siano realizzate prima dell’apertura dell’impianto. Nel caso anche solo una delle opere non fosse più realizzabile rimane la possibilità che potrà sia eseguita o pagando in contanti o con opere sostitutive di pari valore. È assolutamente vietato costruire case. La Convenzione contiene anche la rinuncia da parte dei proprietari di convertire gli edifici costruiti in case anche nel caso delle modifiche normative agevolassero tali conversioni. Infine il mancato rispetto degli obblighi o dei divieti farebbe decadere il pubblico interesse, e di conseguenza tutti gli atti di assenso della pubblica amministrazione. In caso di risoluzione del contratto col nuovo stadio costruito, questo diverrebbe di proprietà del Comune di Roma.

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