STADIO HISTORY – dal Giglio al Mapei Stadium, il gioiello d’Emilia

STADIO HISTORY – dal Giglio al Mapei Stadium, il gioiello d’Emilia

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Di Tiziano Magi.

Il Mapei Stadium-Città del Tricolore, già Stadio Città del Tricolore e prima ancora Stadio Giglio, è il principale impianto sportivo di Reggio nell’Emilia. È adibito ad uso polivalente, prevalentemente usato e pensato per il calcio: è attualmente sede delle gare interne della squadra cittadina, la Reggiana, e del Sassuolo; in passato ha brevemente ospitato anche il Carpi.

È riconosciuto come il primo esempio moderno in Italia di impianto di proprietà di un club calcistico (in questo caso, la Reggiana).

Alla sua nascita lo stadio prese il nome di Giglio a seguito di un contratto di sponsorizzazione( primo caso in Italia) con l’omonima azienda alimentare.

Nel 2012venne poi rinominato Città del Tricolore; a quest’ultima denominazione, dal 2013 viene nuovamente affiancato un marchio commerciale, la Mapei, assumendo l’odierno nome.

Progetto e costruzione

Sorto ai bordi della periferia nord di Reggio nell’Emilia, l’impianto venne realizzato per l’ormai inadeguatezza del vecchio Stadio Comunale Mirabello, posto nel centro cittadino e quindi causa di diversi disagi per i residenti.

Fautore principale del progetto, partito nel 1994, fu l’allora amministratore delegato della Reggiana Franco Dal Cin. Il nuovo stadio venne interamente costruito da privati, con una somma di circa 11 milioni di euro: oltre a dei privati e il nuovo stadio venne finanziato tramite una formula totalmente innovativa; infatti, buona parte dei soldi furono versati da 1 026 tifosi granata, che sottoscrissero degli abbonamenti pluriennali. A questi si aggiunse, inoltre, il contributo, sottoscritto sotto forma di sponsorizzazione, della principale azienda lattiero-casearia di Reggio nell’Emilia, la Giglio, da cui il primo nome dello stadio. Ciò rappresentò un’esperienza unica nel panorama nazionale degli impianti sportivi. Lo stadio venne realizzato in meno di otto mesi.

PRECURSORI

Il Giglio venne completato nel 1995 e consegnato alla Reggiana per disputarvi le proprie partite interne. La gara inaugurale venne giocata il 15 aprile dello stesso anno, quando fu disputato l’incontro di Serie A tra i granata e la Juventus, terminato 1-2. Alla sua inaugurazione il Giglio era un impianto avveniristico e all’avanguardia nel panorama calcistico italiano: erano infatti presenti innovazioni come i tornelli(subito rimossi), un servizio di telecamere a circuito chiuso, e panchine riscaldatecon a disposizione una linea telefonicae addirittura un apparato moviola. In tribuna erano presenti palchi con televisori minibar, e inoltre era stato studiato un nuovo sistema di vendita dei biglietti, simile alla futura tessera del tifoso.

mapei-stadium-reggio-emilia (1)Riqualificazione urbana: I Petali

Nel novembre del 2004, dopo quasi dieci anni dall’apertura, l’impianto ha subito delle modifiche rispetto alla configurazione iniziale per l’esecuzione dei lavori collegati al nuovo progetto commerciale I Petali che ha investito l’area. Il risultato di questa ristrutturazione è stata la nascita di un centro ludico-commerciale che concentra attorno al catino dell’impianto lo shopping, servizi per il tempo libero e lo svago abbinato ovviamente al contesto sportivo domenicale. Tutto questo rappresenta quindi un primo, innovativo, esempio in Italia di stadio “moderno”, sulle orme di come sono concepiti e gestiti da anni gli impianti dei principali club europei, al cui interno si possono effettuare acquisti di ogni genere e fruire di spazi dedicati alla ristorazione e al wellness, ovviamente mantenendo la prerogativa della presenza del contesto sportivo calcistico. Lo stadio si è dotato adiacentemente alla propria struttura di un centro commerciale e per il tempo libero completo di cinema, ristoranti e negozi di ogni genere. Nella torre settentrionale sorge inoltre un moderno centro fitness distribuito su cinque livelli con centro benessere annesso.

La realizzazione del centro commerciale ha causato una diminuzione della capienza effettiva totale (da 29.380 a circa 25.859 posti, attualmente ridotti a 23.717 per le partite di calcio.

Nel frattempo, nel 2005 ha avuto termine la sponsorizzazione della Giglio.[17]

Nel 2008 lo stadio ha subito dei nuovi lavori di ammodernamento per adeguarsi alle nuove disposizioni di legge sulla sicurezza negli stadi varate dal Governo, con l’aggiunta di tornelli e pre-filtraggi agli ingressi; l’allora ministro dell’Interno Roberto Maroni indicò proprio l’esempio dello stadio emiliano come un modello da seguire.

mapei stadium sassuoloIl Mapei Stadium

Nella stagione 2013-2014 lo stadio torna ad ospitare la Serie A, essendo stato scelto dal neopromosso Sassuolo come suo nuovo impianto casalingo; la Reggiana condividerà quindi l’impianto col club neroverde. Il contratto di affitto dello stadio stipulato tra i due club è della durata di due anni, valevole quindi anche per la stagione 2014-2015.

Pur essendo solo in affitto, il Sassuolo ha comunque deciso di ridenominare l’impianto in Mapei Stadium-Città del Tricolore e di avviare un progetto di riammodernamento, con interventi vari al campo di gioco (tra cui innesti di erba sintetica a bordocampo, allungamento delle panchine e aggiunta di tabelloni luminosi).

Il 10 settembre 2013 una commissione composta da rappresentanti dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, Lega Serie A, Questura e Carabinieri di Reggio nell’Emilia ha approvato la richiesta avanzata da Reggiana e Sassuolo di aumentare la capienza dello stadio a 23 717 posti. Quest’operazione è stata fattibile attraverso un nuovo calcolo dei parametri per quanto riguarda le uscite della Curva Nord (settore ospiti) la cui capienza è stata aumentata fino a 4 000 posti; l’altro aumento richiesto riguarda il settore dei Distinti, che passano da 6 100 a 8 000 posti, realizzato mettendo in atto una zona di prefiltraggio utilizzando transenne mobili.

 Il successivo 3 dicembre sono state presentate due offerte per l’acquisto dello stadio: l’una da parte della Football Properties, società immobiliare creata ad hoc da alcuni imprenditori reggiani, dal comune di Reggio nell’Emilia e capeggiata dal presidente della Reggiana, Alessandro Barilli, e l’altra da parte della Mapei, società di proprietà del patron del Sassuolo, Giorgio Squinzi; è quest’ultima che s’aggiudica in prima battuta l’acquisto dell’impianto e che poi non subisce nessun rilancio, divenendo così proprietaria dell’impianto.

 

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