Stekelenburg: Gioco per vincere

Stekelenburg: Gioco per vincere

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IL ROMANISTA – P. A. COLETTI – 197 cm e 84 kg di sicurezza. Quello che ci voleva per la porta della Roma. Una manna dal cielo, anzi da Haarlem. Nato 29 anni fa nella cittadina olandese oggi Maarten Stekelenburg è la certezza che la Roma cercava da tempo.

Un portiere così da queste parti non si vedeva da tanto, o forse non si era mai visto. È il primo olandese a vestire la maglia giallorossa, e a giudicare dai risultati speriamo non sia l’ultimo. E pensare che all’esordio con la sua nuova maglia, il 18 agosto contro lo Slovan Bratislava nei preliminari di Europa League, si era presentato con una mezza papera. L’annoso problema del numero 1 sembrava destinato a non trovare una soluzione. Invece 16 partite dopo anche i più scettici si son dovuti ricredere. Di gol non ne ha subiti pochi, 17 in 14 partite di campionato, ma i punti che ha portato a Luis Enrique sono molti. A partire dal 23 ottobre, giorno di Roma-Palermo, prima partita dove Stek fu decisivo. Dopo il vantaggio di Lamela, l’olandese tirò giù la saracinesca inchiodando il risultato sull’1- 0. Da lì in avanti l’olandese ha avuto una crescita costante. Le sue parate sono state decisive nel pareggio con la Juve e nel filotto di vittorie con Napoli, Bologna, Chievo e Fiorentina. «Sto vivendo un’esperienza fantastica qui a Roma, sono migliorato tantissimo» ha dichiarato ieri a Sky. E con lui è migliorata tutta la Roma. Ora si può alzare il tiro. «Vincere dei titoli, io gioco per questo».

E dire che di titoli Stek se ne intende. 3 campionati, 4 coppe nazionali e 4 supercoppe. Tutte vinte in Olanda, il suo paese. Nazione che con le sue parate ha portato a sfiorare il titolo di Campione del Mondo in Sudafrica nel 2010. Un gigante Stekelenburg, fin da subito. A soli 15 anni venne preso dall’Ajax, squadra nella quale è rimasto fino al 1° agosto 2011, giorno in cui Sabatini ufficializzò il suo acquisto. Esordì con i lancieri l’11 agosto 2002, a soli 19 anni. In nazionale il suo esordio risale invece al 3 settembre 2004. Davanti trovò però van der Sar, diventerà titolare degli orange solo dopo l’addio dell’ex portiere del Manchester. Al connazionale Maarten potrebbe chiedere che vuol dire perdere un campionato in Italia. Van der Sar, infatti, giocava nella Juve nel 2001, anno del terzo scudetto romanista. Il titolare della porta giallorossa all’epoca era Francesco Antonioli. Oggi portiere del Cesena, prossimo avversario di Stek e compagni. «Non ho paura di nessuno, guardiamo sempre a noi stessi, mai agli avversari». Nessun timore dunque per Mutu. La sfida con Antonioli, però, è ricca di suggestione. Al suo collega Stek potrà chiedere cosa si prova a vincere a Roma, quali le emozioni, quali gli errori da evitare (qualcuno di troppo Antonioli lo ha commesso), e soprattutto come si fa ad essere ancora protagonisti in serie A a 42 anni. Totti&co ancora si ricordano la straordinaria prestazione di “batman” nella prima giornata dello scorso campionato che bloccò la Roma sullo 0-0. Stekelenburg gioca sempre per vincere. Sabato per farlo ci sarà bisogno di una giornata meno fortunata di Antonioli, del miglior Stek e di una Roma più convincente di quella vista a nei 65’ di Catania.

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